Napoli, Sarri: 'De Laurentiis a volte 'svalvola'. Non faccio mercato e non conosco Ounas. Sul modulo e il VAR...'
SULLE SCELTE SBAGLIATE - "Le scelte sono talmente tante che poi durante l'anno ci sono scelte che si rivelano sbagliate, ma fa parte del nostro lavoro. Si fanno tante scelte e se ne sbaglia qualcuna, grossi rimpianti non ce ne sono. Abbiamo fatto fatica dopo l'infortunio di Milik a ritrovare equilibri nella nostra pericolosità, è stata una brutta botta. Mertens in quel ruolo ci ha risolto tanti problemi. C'è un pizzico di rammarico di aver sbagliato qualcosa nella consapevolezza che facendo tante scelte tutti i giorni qualcosa si sbaglia. Anche io ho sbagliato qualcosa, ma grossi rimorsi no.
SU DE LAURENTIIS - "Il presidente è molto liberale, non mi ha mai vietato di andare in tuta e non si impone su niente. Ha le sue idee ed in certi momenti le esprime in un certo mood, ma basta conoscere le persone. Ha dei momenti in cui può svalvolare, ma se lo senti al telefono il giorno dopo è tornato la persona calma di prima. Il compromesso è saper contenere i momenti in cui va per la sua strada, ma in altre società c'è di più da ingoiare."
SU UN FUTURO ALLA FERGUSON - "Non mi interessa essere un allenatore manager, mi interessa il lavoro del campo. Se parli di durata non lo so, mi trovo bene in questo momento. Abbiamo un grande direttore sportivo, mi fido nella maniera più totale di lui. Per la durata non lo so, il calcio italiano è diverso da quello inglese. In Italia stare nella stessa società per tantissimo tempo è difficile, in ogni caso nessuno mi toglierà la soddisfazione di aver allenato in questa società ed in questa città".
SUL CAMBIO MODULO - "Le difficoltà ci sono in carenza e non in abbondanza. Cambiare per avere un potenziale offensivo superiore sarebbe stupido visto che siamo stati la squadra italiana più prolifica. Il migliorare passa nel subire qualche gol in meno, sarebbe stupido inserire un altro attaccante nel nostro contento. Lo abbiamo fatto a partita in corso, ma in questo momento togliere un centrocampista e mettere un attaccante in più non lo reputo una priorità".
SU CHI BUTTA GIU' DALLA TORRE TRA DE LAURENTIIS, RIZZOLI E HIGUAIN - "Butto giù Rizzoli perchè è quello al quale voglio meno bene"
SUL FATTO SE E' PIU' DIFFICILE FARE IL BANCARIO O L'ALLENATORE - "In banca ho fatto contrattazione interbancarie in cambi, era uno di quei pazzi scatenati che facevano gesti. Di sicuro sono ruoli diversi.":
SUL MERCATO - "In nessuna percentuale, io non mi occupo di mercato. Sarei un presuntuoso a parlare di nomi con una persona che conosce tutti i calciatori del mondo. Arrivano ragazzi che anche io non conosco ma va bene cosi. Il mio compito è quello di migliorare i giocatori che mi mettono a disposizione. Non ho neanche competenze cosi vaste di conoscenza di giocatori in giro per il mondo, il direttore li conosce e prende quello che ritiene il meglio".
SULL'ASPETTO PSICOLOGICO CONTRO LE PICCOLE - "La perdita di punti contro le piccole è una cosa che succede e succederà ed è quasi inevitabile. Difficile pensare che contro 14 squadre si possa vincere andata e ritorno, sono situazioni anche alla Juventus contro il Genoa ed alla Roma contro il Cagliari. Questi incidenti di percorso non succedono solo a noi ma anche ad altre. A noi interessa la continuità e noi l'abbiamo persa per 20 giorni lasciando dei punti. Evitare un momento ed un periodo cosi è l'obiettivo più di avere la presunzione di non lasciare punti a qualche piccola, succederà e non solo a noi. C'è da capire se quei 20 giorni sia stati un disagio tattico o la squadra ha perso capacità di applicazione in campo, io credo in entrambe le cose. La squadra sotto il punto di vista mentale ha fatto anche un salto di qualità nell'ultima parte. Ho visto una squadra convinta nei propri mezzi, che si divertiva ma voleva anche portare a casa i punti".
SU OUNAS - "Non lo conosco benissimo, la sensazione è che il ragazzo possa fare l'esterno su tutte e due le fasce".
SUL POTERE DEL 'PALAZZO' E SUL VAR - "La Var è un discorso ancora da valutare e chiarire, non mi sembra che i primi tentativi siano stati di grande livello. Dovranno essere dichiarati i nomi di quelli che staranno davanti alla tv perchè voglio sapere i nomi di quelli che giudicheranno le nostre sorti. Voglio che nella designazione ci siano anche quelli che andranno alla Var, altrimenti diventa tutto discutibile. Se qualcuno ci dà un rigore a favore o contro, voglio sapere il nome di chi lo ha fatto".
SUL PRELIMINARE - "Il preliminare è una cosa difficile per le italiane, è un momento della stagione difficile. Dopo quattro giorni è vero che comincia il campionato, ma in Europa si rischia di incontrare squadra più avanti con la preparazione. Io spero che questa squadra vinca qualcosa, per il nostro gruppo e popolo deve essere un sogno ma non voglio che venga chiesto alla squadra perchè non sarebbe giusto. Se siamo rimasti insieme è perchè abbiamo questo sogno in comune. Il paragone con Vinìcio mi lusinga: è stato un grande innovatore, è una persona stupenda".
SU BENITEZ - "Penso che senza Benitez il Napoli non avrebbe alcuni dei giocatori importanti che ha. Il nome di Benitez è stato richiamo per quelli arrivati, ad esempio, dal Real. Non abbiamo distrutto niente, abbiamo cercato di velocizzare il tutto ed averte qualche accortezza difensiva in più. La squadra come mentalità aveva già la voglia di giocare a calcio".
SULL'UTILIZZO DI UNA PUNTA POTENTE - "Si impone una filosofia di gioco e poi metti un attaccante con caratteristiche diverse, non è facile per una squadra che è fortemente caratterizzata in un modo di giocare, cambiare nell'ultimo quarto d'ora diventa difficile".
SULL'ASSENZA DI JORGINHO E ALLAN A MADRID - "Non ricordo perchè non ha giocato Allan, penso che abbia giocato Diawara perchè non eravamo sicuri avere in mano la partita per lunghi periodi di tempo, sotto il punto di vista dell'interdizione quando il campo si allarga ha qualche metro in più rispetto a Jorginho. Avendo Diawara da vertice basso abbiamo fatto giocare Zielinski ed Hamsik".
SUL TIFO - "Sono nato a Bagnoli. Tifavo per il Napoli da piccolo, a Firenze ero l'unico che tifava Napoli".