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Napoli, riecco Albiol: arma per l'Europa League e per il vero Koulibaly
CHIAVE - L’importanza di Raul Albiol è spesso stata sottovalutata. Dai tifosi, dagli addetti ai lavori, mai però dagli allenatori. Da Benitez, che lo volle a Napoli, in poi, nessuno ha mai rinunciato al numero 33 azzurro. Non un caso. Poco appariscente, difficilmente ruba l’occhio con recuperi estremi o chiusure impossibili. Ma il suo peso nel reparto difensivo dei partenopei è enorme, paragonabile se non superiore a quello di Koulibaly. Regia, geometrie, letture, verticalizzazioni, guida sicura nei movimenti sincronizzati e millimetrici della linea difensiva. Albiol è unico, e in molti nelle ultime settimane se ne sono accorti. Il calo di Koulibaly è strettamente riconducibile all’assenza forzata dello spagnolo, pretestuoso negarlo.
LA MOSSA DI CARLO - Nelle entusiasmanti serate europee con Liverpool (al San Paolo) e PSG Ancelotti ha stupito con una finta difesa a 4: Albiol e Koulibaly centrali, affiancati sul centro destra da Maksimovic, con Mario Rui alto sulla sinistra. Un sistema di gioco che ha unito produttività offensiva a stabilità difensiva, che il tecnico di Reggiolo sta seriamente pensando di riproporre con l'Arsenal. Per questo domani con il Chievo dovrebbe essere testato Chiriches, sostituto naturale di Albiol. Lo spagnolo da lunedì si riaggregherà al gruppo e proverà in ogni modo a rendersi disponibile per la sfida di ritorno con i Gunners. Non semplice, seppur non impossibile, vederlo tra i titolari. Se non dovesse farcela, guarderà i suoi compagni da fuori, sognando di poter essere utile per un’eventuale, non utopistica, semifinale.
QUALE FUTURO - Il suo avvenire in azzurro, comunque, non sembra in discussione: ha infatti rinnovato lo scorso giugno fino al 2021. E’ altresì vero che la sua permanenaza, a 34 anni compiuti, è legata anche all’esito di questa stagione: l’uscita dall’Europa League potrebbe portare ad ricambio generazionale che potrebbe, suo malgrado, coinvolgerlo.