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Napoli, Raspadori e la 'depressione' per Osimhen: Spalletti non lo vede più e quei 35 milioni...
DA RIVEDERE IN CAMPIONATO - La Champions sembra fare discorso a sé perché in campionato i numeri non sono proprio entusiasmanti. Solo una rete all'attivo per Raspadori su 14 gare disputate, il peggiore nel reparto offensivo per quanto riguarda le marcature in Serie A quest'anno del Napoli. Troppo poco 1 gol su 600 minuti disputati, Spalletti si aspetta sicuramente di più nella finalizzazione da parte sua nella seconda parte di stagione.
POCO SPAZIO - Ora per lui diventa complicato perché con questo Osimhen lo spazio è ridottissimo. L’ultima da titolare Raspadori l’ha giocata l’8 novembre in campionato contro l’Empoli, quando fu schierato largo a sinistra al posto dell’infortunato Kvaratskhelia. Non una grande prova e al suo posto spazio a Elmas che sta facendo bene e sembra averlo superato nelle gerarchie in quel ruolo. Neanche un minuto contro l’Udinese, solo 40’ tra Inter, Sampdoria e Juventus in questa ripresa di campionato. Tra l’altro nuovamente senza incidere. Eppure a un certo punto della stagione Raspadori e Simeone sono stati considerati addirittura più importanti del numero 9 del Napoli. Infatti, quando Osimhen tra settembre e ottobre rimase fuori un mese causa infortunio vennero fuori proprio loro due in maniera importante e iniziò a nascere l'ipotesi di una lotta per la riconquista del posto da titolare. Da quando è rientrato, però, l'ex Lille ha segnato 10 gol in 10 partite tra campionato e Champions. Numeri che non passano inosservati. E il nigeriano oggi dal campo non esce quasi mai, sarà veramente dura trovare spazio, specialmente lì davanti.
RASPA PER IL FUTURO - C'è ancora una seconda parte di stagione da giocare, può accadere di tutto e soprattutto Spalletti permette a Raspadori di lavorare con calma, senza la fretta di dover dimostrare tutto e subito. Il giocatore si porta sulle spalle il "peso" dei 35 milioni però sa anche resistere alle pressioni. Il Napoli su di lui ha fatto un lavoro soprattutto per il futuro, stiamo parlando pur sempre di un classe 2000 che è già pronto, uno dei punti fermi della Nazionale italiana, ha tempo per imporsi e margini di miglioramento importantissimi.