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Napoli, quanto vale davvero Osimhen? Soldi, anarchia e nervosismo: perché nessuno lo vuole (per ora)
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LEONE IN GABBIA - È nervoso Osimhen. Basti vedere il j'accuse in diretta live su Instagram contro il dimissionario ct della Nigeria, Finidi George, che lo aveva accusato di credersi superiore alla nazionale, di scegliere quando e come giocare con la maglia verde. Per il suo Paese non è sceso in campo nelle recenti qualificazioni a causa di un infortunio, dopo aver fatto flop nell'ultima Coppa d’Africa. È un momento di svolta della sua carriera: a 25 anni è ora di scegliere chi essere da grande. Col Napoli ha rinnovato sì ma con la chiara intenzione, ribadita dallo stesso De Laurentiis, di separarsi quest'estate. Troppo alto il nuovo stipendio - 10 milioni all'anno fino al 2026 sono troppi per un club come quello azzurro sempre e giustamente attento a non alzare troppo il monte ingaggi - troppo ingombrante ormai la sua figura. La nuova gestione Conte dovrebbe quindi fare a meno di lui, almeno nei piani e anzi sfruttare la sua cessione per assestare quei 4/5 colpi che servono. Dovrebbe perché, fin ora, alla Filmauro non ha bussato nessuno. Certo, i 130 milioni di clausola rescissoria sono un bell'ostacolo, ma è quantomeno curioso che, in un'epoca in cui i centravanti di livello mondiale scarseggiano, a nessuno sia ancora venuto in mente di sedersi al tavolo con gli azzurri e provare almeno a raggiungere un accordo per abbassarla quella clausola.
CHI LO PRENDE - Osimhen d'altronde, anche in una stagione simil 7 piaghe d'Egitto, i suoi numeri li ha portati. Nelle 32 gare giocate ha segnato 17 volte e regalato 4 assist, un bottino sufficiente, anche se ben lontano dalle 26 reti segnate solo nella Serie A 2022/23. Psg, Chelsea, Manchester United, Arsenal, Arabia Saudita? Per ora nulla, solo qualche attestato di gradimento del giocatore, poco altro. Le offerte prima o poi però arriveranno, le offertone magari no. Starà al club decidere se 'accontentarsi' o tenere la linea dura. I francesi sono sembrati più interessati al gemello Kvaratskhelia e giocatori così anarchici non convincono Luis Enrique, i mancuniani hanno fatto la loro scommessa 12 mesi fa su Hojlund e il confermato ten Hag ha fatto intendere che un'altra punta di peso sarebbe di troppo. Restano le due sponde di Londra: al Chelsea, Maresca pare voglia invertire il trend, sotto dettatura del club. Basta spese folli, urge valorizzare il parco giocatori già presente a Stamford Bridge per una squadra che, tra l'altro, non giocherà neanche la Champions League. Resta l'Arsenal che pure si è informata su Osi, così come su Sesko, Zirkzee e Isak. Arteta un attaccante lo prenderà, ma è ancora in fase di selezione. Resta sullo sfondo la possibilità dell’Arabia Saudita finora scartata: troppo presto per svernare lì per uno che si sente tra i migliori attaccanti al mondo. Lo è? Ovunque giochi, dovrà dimostrarlo nella prossima stagione per mettere a tacere le insinuazioni di chi lo dipinge come sopravvalutato.