Napoli, non andare in Europa sarebbe un fallimento superiore alla conquista dello scudetto
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Tanto per essere chiari, ad Aurelio De Laurentiis, che onestamente si è assunto, fin dalla settimana scorsa, la responsabilità della disfatta, non basteranno né i nuovi acquisti (Mazzocchi, arrivato qualche giorno fa dalla Salernitana, a Torino si è fatto espellere cinque minuti dopo il suo ingresso dalla panchina), né un nuovo allenatore. Doveva non sottovalutare Luciano Spalletti, costretto ad andarsene perché non sopportava più un presidente arrogante e ingombrante.
Avrebbe dovuto capire l’importanza di Giuntoli, che si era promesso alla Juve perché aveva capito che, con l’addio a Spalletti, si sarebbero incagliati i meccanismi. Era fondamentale, soprattutto, valutare che il Napoli potesse soffrire di appagamento e non fosse più in grado di avere una pedalata così rotonda come l’anno prima. Il rischio serio è quello di avvitarsi, ogni giorno di più, in una crisi irrimediabile che condanni giocatori e società all’interdizione non solo della Champions League (danno già di per sé gravissimo), ma anche delle Coppe europee minori. Un fallimento totale superiore alla conquista dello scudetto.