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Napoli, disastro in campo e il tifo abbandona la squadra: De Laurentiis contestato, tifosi picchiati
RAPPORTI TESI - Nonostante il duro ko, resta una stagione fortemente positiva per il Napoli. C'è uno scudetto che si avvicina (la Lazio seconda dista ancora 16 punti) e quanto raccolto fino ad oggi non può che portare entusiasmo. Eppure il brutto rapporto tra gli ultras e De Laurentiis rischia di intaccare tutto. L'origine sta nell'impossibilità di portare all'interno dello stadio bandiere, tamburi e simboli della tifoseria. Divieto che il presidente del Napoli non ha intenzione di modificare e così ecco che si arriva allo scontro.
CONTESTAZIONI - Oggi Napoli-Milan è iniziata con tante ore di anticipo per i tifosi partenopei, dato che dalle 16:30 c'è stato il via della contestazione all'esterno dello stadio con tanto di enormi bandiere e fumogeni azzurri che sono spiccati per un paio d'ore. Cori contro il patron: “De Laurentiis, la senti questa voce? Napoli siamo noi”. Per poi continuare all'interno del Maradona, dove era previsto uno sciopero del tifo ed invece si sono alzati altri cori: "De Laurentiis figlio di pu****a", "Tu non sei napoletano". Bruttissimo l'episodio che si è registrato con aggiunta di scontro fisico tra stessi tifosi azzurri in Curva B: mentre un gruppo insultava il presidente altri tifosi hanno iniziato a fischiarli. Si è creata così una rissa, con fuggi fuggi generale.
SQUADRA ABBANDONATA - La partita è passata in secondo piano e sono proseguiti, specialmente nel finale di match, gli insulti verso De Laurentiis. Napoli per una sera ha abbandonato il Napoli, magari c'è bisogno di fare tutti gli interessi comuni. La società ha bisogno dei tifosi e bisognerebbe capirne le esigenze, ma Spalletti e la sua squadra hanno bisogno dei loro sostenitori e questi ultimi dovrebbero far sentire indipendentemente da tutto il loro calore. C'è un finale di stagione da affrontare, uno scudetto molto vicino e un sogno Champions da inseguire. Tutti insieme.