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    Napolimania: Mourinho chiacchierone, Orsato fa il protagonista. Allegri, quanto ci fai godere?

    Napolimania: Mourinho chiacchierone, Orsato fa il protagonista. Allegri, quanto ci fai godere?

    • Salvatore Caiazza
    Nei giorni della "merla" il Napoli ha abbassato ancora di più la temperatura in tutta Italia. Fa freddo dalle parti di Milano (Inter -13, Milan -15) ma anche nella Capitale il gelo è calato (Lazio -15, Roma -16). A Torino, invece, è proprio Alaska (Juventus-30). A riscaldare cuore e anima dei napoletani invece ci hanno pensato Osimhen e Simeone. Entrambi autori di due gioielli nella sfida contro la squadra di Mourinho. Si era quasi fatto un regalo Josè ma poi si è dovuto accontentare del pulcinella di Spalletti. "Avremmo meritato di vincere", ha detto il portoghese a fine gara. E vabbè sarà per la prossima volta. All'andata, senza mai tirare in porta, affermò che la sconfitta fosse ingiusta. Ci siamo ormai abituati alle chiacchiere dello Special One. Fa parte del personaggio. 

    Nella domenica della caduta degli "dei" Pioli ed Allegri il maestro Luciano da Certaldo ha dato una altra prova delle sue qualità. Ha avuto il coraggio di osare il toscano. E così hanno fatto i suoi ragazzi. Quando la Roma ha pareggiato con El Shaarawy hanno ricominciato a spingere e il gol di Simeone (entrato al posto di Osimhen) è stata una liberazione per i 50mila del Maradona. Il solito Cholito, nei pochi minuti a disposizione, ha piazzato il suo sinistro nel sette dove Rui Patricio non c'è potuto arrivare. Poi Orsato, che da queste parti viene considerato l'uomo nero per l'errore in Inter-Juventus del 2018 che costò lo scudetto a Sarri, sembrava voler far durare in eterno la partita. Pensava di stare ancora ai mondiali in Qatar dove i minuti di recupero non finivano mai. Si è creduto che il fischietto di Schio avrebbe detto stop solo al gol del pari della Roma. Poi dopo quasi otto minuti ha finalmente decretato la fine dell'incontro. Eppure non aveva diretto male usando sempre lo stesso metro di giudizio. Come sempre ha voluto fare il protagonista ma quest'anno c'è poco da fare.

    Lo stigamatismo di San Siro di qualche anno fa mise al tappeto un Napoli che a quanto pare peccava di carattere visto che dopo il successo assurdo della Juve sull'Inter (allora in panchina c'era Spalletti) si perse in albergo prima di affrontare la Fiorentina. Stavolta il gruppo azzurro non ha paura di niente e di nessuno. Gioca al calcio e sta "molestando" il cervello di tutti gli antinapoletani. Soprattutto a quelli della critica nazionale che avevano fatto pronostici diversi ad agosto. Ma il pallone poi va giocato non parlato. Le chiacchiere, come quelle di Mourinho, se le porta il vento. Ma la goduria maggiore per il popolo partenopeo è sentire dire ad Allegri: "Chi non se la sente di lottare per la salvezza si facesse da parte". Che si vuole di più dalla vita...
     

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