Napoli-Juve, la chiave è Insigne-Dybala
Insigne è il giocatore perfetto per aprire il blocco difensivo della Juventus, non tanto con il gol quanto con il passaggio. Mentre Dybala col suo gioco verticale rapido e stretto può mandare in crisi la sincronizzata difesa di Sarri, sorprendendola anche con il tiro da fuori. Qui ci vuole attenzione: il tiro da fuori è sempre più raro come gesto tecnico. Arrivano segnali, di tanto in tanto da Bologna o Bergamo (Verdi o Cristante) da Roma (Nainggolan) ma in generale non ci sono grandi specialisti come un tempo. Se Dybala ritrova la potenza e la precisione di Sassuolo, allora questo gesto tecnico può determinare la partita. Sarri potrebbe chiamare Jorginho a ribattere il tiro perché sulla stessa linea di Dybala quando l’argentino va a giocare verticale alla prima punta. Oppure potrebbe far uscire Koulibaly dalla linea difensiva rischiando sia di romperne gli equilibri sia un passaggio filtrante dell’argentino per un inserimento. Ma seguendo i numeri finora in 14 partite Dybala ha fatto 66 tiri (più di tutti in serie A con 27 nello specchio) e solo due assist. Il suo gioco è chiaro: si guarda la porta senza mezzi termini.
In seguito a questo dettaglio tecnico potrebbe contrapporsi, come dicevamo, Koulibaly. Un rischio calcolato per un dettaglio non marginale nella sfida alla Juventus e a Dybala. Ora abbiamo qualche elemento in più: la specificità del tiro, gli equilibri tra modo di attaccare e modo di difendere e il passaggio. Ecco, il passaggio. E qui entra in gioco Insigne. Lo scugnizzo della Napul’è contemporanea ha pensato, elaborato e realizzato 1021 passaggi fin qui. Ma è la costruzione che conta, lì sulla fascia sinistra ad aprire e rifinire i triangoli di Sarri, c’è ora un passaggio largo in meno e uno verticale in più. Perché Hysaj non è Ghoulam e allora il passaggio è corto in avanti per Hamsik o lungo a scavalcare per Callejon. Su questo doppio modo di pensare regge tutta l’idea di Insigne nell’attaccare la difesa della Juventus: Alternare è la parola d’ordine. Una volta gioco interno, una gioco largo a spostare il blocco difensivo. La partita di Insigne è tutta qui, in un gesto tecnico semplice che chiama in causa il suo meglio e cioè dribbling e precisione.
La Juventus non è più granitica in difesa, si lamenta e sbuffa. Non soffre più, quindi non tiene, non resiste, non esce dalla difficoltà dell’attacco avversario stando lì come un tempo, vuole subito l’altra metà campo come a respirare aria pura. Su questa diversità di atteggiamento tattico si può appoggiare il Napoli. Perché non è tanto il tiro che i campioni d’Italia accusano, ma il passaggio. Il passaggio che di trasmissione in trasmissione del pallone arriva sempre più vicino alla linea e quando parte il tiro è troppo tardi per le chiusure. La Juventus è vulnerabile in quello che ha sempre saputo fare meglio difensivamente parlando: l’inibizione delle trame offensive degli avversari. E in questo Insigne è il re del campionato. Il piccolo mattatore della costruzione rasoterra. Che Napoli-Juventus si risolva su un passaggio più che su un tiro è possibile. Per capire la sfida Insigne-Dybala però occorre lo studio di un altro parametro. La Juventus e il suo modulo. E ricominciano le domande. Meglio il 4-2-3-1 o il 3-5-2 di scudetti passati?
Guardando il pre-gara sembra che la Juventus partirà con il primo potendo ruotare sul secondo in corso d’opera scalando Alex Sandro più avanti sulla linea dei centrocampisti, Douglas Costa da sinistra a destra e Dybala più stretto in mezzo pronto, appunto, al tiro. Nasce il 3-5-2 dentro il corso del gioco. Questo è importante perché se la Juventus parte larga, Insigne ha più tempo e spazio per lavorare passaggio su passaggio, quello giusto e decisivo o per Hamsik o per Callejon. Se parte stretta o ci va dopo poco tempo, diventa più difficile perché la Juventus (come fa negli scontri diretti) serrerà i ranghi proprio per non farsi colpire laddove 14 partite di campionato, 14 gol subiti, 10 gol subiti fuori casa, 2 sconfitte hanno dimostrato essere debole: la difesa delle trame avversarie.
Infine un paradosso. Abbiamo detto che Dybala può vincere questa partita col tiro e che Insigne può farlo con il passaggio. Ma un attimo, in una battaglia campale si deve considerare tutto. E allora Insigne ha partecipato tra gioco e conclusioni a 103 tiri, 12 più di Dybala (91) e ha solo 4 tiri in meno nello specchio dell’argentino (27vs23). Dybala ha segnato 12 gol Insigne 4 però recuperando più palloni, 71vs 54. Con le piccole aggressioni degli attaccanti del Napoli potrebbe arrivare, da parte di Insigne, il recupero giusto, il controllo a seguire perfetto, il tiro a scardinare la Juventus bloccata sulle sue posizioni per impedirne i passaggi. Come in un Western ci vorrà il tempo esatto per eseguire miglior gesto tecnico. Tiro di Dybala o passaggio di Insigne? Chi l’avrebbe mai detto che Napoli-Juventus sarebbe stata così semplice.
@MQuaglini