Napoli| Il gol di Fabio inguaia Aurelio e Walter
Andiamo con ordine e cominciamo dall’ondivago Aurelio. Nelle sue peripezie dialettiche riesce quasi sempre a far brutta figura, sia sotto il profilo dell’educazione che dal punto di vista calcistico. Le ultime due grezze (come direbbe lui) le ha inanellate parlando di Pazzini e Toni, che lo hanno messo a posto con il garbo che (purtroppo) gli manca. Una delle poche volte che aveva detto qualcosa di sensato (“Che ce ne famo de ’sto Quagliarella se già c’avemo er Pocho…Napoli-Atalanta, fine campionato 2008/09) si è poi smentito da solo. La stagione di Quagliarella in azzurro è stata alterna come l’umore di De Laurentiis, che quando ha sentito l’odore dei rubli ha pensato di fare l’affare. Adesso, se vende Fabio farà la figura dell’affarista e chi lo è non vuole apparirlo: quindi non lo cederà e starà maledicendo Lippi per averlo mandato in campo facendogli perdere tanti milioni. Mazzarri, invece, il quadro in testa ce l’aveva chiaro sin dall’inizio: il prossimo anno tridente con Hamsik-Lavezzi-Toni (con il cedibile Quagliarella alternativa agli ultimi due, Denis sbarcato altrove e un’altra punta giovane in panchina al posto dell’amico di Cappella, al secolo Hoffer). Fabio da Castellammare non è il “suo” centravanti (e basta con ’sta storia di Cassano-Bellucci…perchè ti può andar bene un anno, caro Walter, ma se quello dopo non prendevi Pazzini a gennaio rischiavi di retrocedere). Adesso, Mazzarri dovrà (ri) promuovere Quagliarella titolare in un ruolo che al giocatore non piace e che per l’allenatore non è in grado di interpretare al meglio. Al posto di Denis dovrà arrivare un altro Denis (ma a Fred gli hanno detto che se viene si accomoda in panca?) e noi ci crogioleremo un altro anno nel dubbio se Quagliarella può fare o meno la prima punta: maledetto Lippi.
P.S. Nessuno ha garantito al Napoli il posto nei gironi di Uefa (io la chiamo così) quindi la logica dell’alternanza va in vigore, si spera, dal 26 agosto e non prima!