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Napoli già fuori dallo Scudetto? Calma
La prima per un’indubbia solidità dovuta alla continuità dei risultati; la seconda per una splendida dimostrazione di forza espressa con la rimonta e le sei vittorie (fin qui) consecutive.
È un dato di fatto, ma così sembra che la lotta al vertice sia una questione privata tra nerazzurri e bianconeri e che siano sparite all’improvviso le altre contendenti, come la Roma - sempre molto autolesionista, per carità - e, soprattutto, come le due che ancora sopravanzano la Juve in classifica: la spettacolare Fiorentina di Sousa, stoppata a Torino proprio dai bianconeri, e il Napoli.
È qui la stranezza. Il passo falso di Bologna aveva fatto suonare l’allarme mediatico, aveva imposto il calo del gradimento per gli azzurri, la macchina che pareva perfetta guidata in attacco da Higuain “il centravanti più forte del mondo”. Eccessi di entusiasmo prima di Bologna e del risveglio di Destro, non il più forte del mondo ma pur sempre attaccante di ottima qualità. Ci poteva stare: troppa stanchezza per un Napoli impegnato anche nelle coppe e sottoposto alle pressioni di una piazza sempre facile agli entusiasmi (eufemismo). Si sa come vanno le cose in serie A: basta un calo di tensione e perdi con chiunque (a proposito, davvero il livello del nostro torneo è così basso come molti dicono?).
Ma poi qual è stata la “colpa” del Napoli? Un pareggio casalingo contro la Roma obbligata a non sbagliare, uno 0-0 che pur confermando la predisposizione al bel gioco della squadra di Sarri, ha evidenziato un’insolita aridità offensiva. Ma anche un risultato contingente, che non modifica la sostanza.
D’accordo, la distanza dall’Inter capolista è di conseguenza aumentata a quattro lunghezze, ma non per questo bisogna credere che la lotta scudetto sia ora ristretta in prospettiva al duello Inter-Juve. Ah, tra l’altro sia gli uomini di Mancini sia quelli di Allegri hanno puntualmente pagato dazio al domicilio del Napoli.
Certo, lo stato di forma di Higuain è determinante per le fortune dell’emergente (a questi livelli) Sarri. Certo, anche le prodezze di Insigne sono indispensabili per sognare in grande. E, certo, in casa la potenza di fuoco è amplificata dal contorno elettrizzante del San Paolo mentre fuori la squadra ogni tanto incappa in difficoltà inattese (e gli scontri diretti sono fin qui avvenuti tutti a Napoli).
Ma il potenziale c’è tutto. Rispetto all’Inter, il gruppo di Sarri può contare su un’abitudine migliore alle corse di vertice e su una maggiore aggressività offensiva. Rispetto alla Juve, sull’entusiasmo contagioso e sulla fame di vittorie. In ogni caso la lotta è aperta: per lo scudetto c’è sicuramente anche il Napoli, nessun dubbio (anche se questo campionato di certezze ne regala poche…).
Luca Borioni