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    Napoli e Inter in cima, Lukaku e Lautaro fanno discutere. Chi vince mette l'altro in ginocchio

    Napoli e Inter in cima, Lukaku e Lautaro fanno discutere. Chi vince mette l'altro in ginocchio

    • Federico Targetti
    Lunatici. Come la luna, come la Lu-La, binomio al quale avevano dato vita e che rappresenta un ricordo che fa male. Lukaku e Lautaro, Lautaro e Lukaku, i bomber di Inter e Napoli che hanno messo le difese di Serie A a ferro e fuoco insieme in nerazzurro, con Conte prima e con Inzaghi poi. L'estate del 2023 ha segnato la fine di un'amicizia: telefonate senza risposta, un'assenza dolorosa del belga al matrimonio di Dimarco, la rottura definitiva con l'Inter, l'approdo alla Roma e l'arrivo a Milano di Thuram. Il 29 ottobre dell'anno scorso, al ritorno di Big Rom a San Siro, è stato proprio il suo successore come partner di Lautaro a decidere la sfida che verrà ricordata per i 30mila fischietti del Meazza. 

    Nel frattempo, Lautaro ha chiuso la stagione 23/24 con il titolo di capocannoniere e campione sia in Serie A, sia in Copa America con l'Argentina, settimo nella classifica del Pallone d'Oro e sulla cresta dell'onda. Eppure, non mancano le critiche anche per il capitano dell'Inter. Il clamoroso periodo senza segnare in Serie A da marzo a fine settembre, che nelle partite in casa si è esteso da fine febbraio a inizio novembre, ha gettato qualche ombra sullo status di miglior giocatore della Serie A del Toro, che comunque ha risposto decidendo la gara contro la Roma e l'ultima col Venezia. Fanno 5 reti fin qui, un bottino inferiore alle aspettative ma con tutto il tempo di imboccare uno di quei periodi di onnipotenza calcistica che lo caratterizzano. 

    Quanto a Lukaku, il conto stagionale recita 4 reti e 4 assist. Silenziato da Bremer contro la Juventus e soprattutto da Hien la settimana scorsa contro l'Atalanta, la gente di Napoli si aspetta di più dall'attaccante voluto da Conte per puntare nuovamente all'Europa (leggasi: allo Scudetto). Il gol al Milan nell'unico infrasettimanale della stagione ha un po' allontanato la nomea di centravanti efficace solo con le piccole, ma adesso serve un secondo squillo nello stesso stadio, vestito con l'abito a lui più ostile. Le scene mute nelle vittorie di misura contro Empoli e Lecce hanno alzato la pressione: nemmeno Conte si fa troppi problemi a sostituirlo inserendo Simeone se non ci sono segnali nelle prime parti di gara. 

    Insomma, le due punte di diamante delle prime due della classe sono sotto ritmo per quello che è il metro di giudizio principale di un attaccante: il gol. Ora straripanti, ora in ombra, sembra proprio che quella luna, lu-la che hanno fatto brillare li segua nel prosieguo delle rispettive carriere, con le sue fasi cicliche. Chiunque esca sconfitto e soprattutto senza gol all'attivo dal confronto diretto di domani, tra due squadre che puntano al titolo ma soprattutto tra due ex amici che faranno di tutto per mettere il rivale dietro la lavagna, salirà sul banco degli imputati per tutta la durata della sosta. Parola al campo. 

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