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Napoli, dall'ombra dell'esonero a Verona: Garcia risponde ma non basta una partita alla guarigione
LA RISPOSTA - L'unica strada, quindi, è quella della vittoria. Ha ricominciato in questo modo il Napoli, con un 3-1 convincente al Bentegodi. Tutti gli occhi erano puntati, inevitabilmente, su Garcia. La risposta c'è stata sul campo, proprio con il risultato. Ma anche grazie alla prestazione. E non era semplice, mancavano due pedine fondamentali come Anguissa e (soprattutto) Osimhen.
CHIAVE TATTICA - Un punto su cui l'allenatore del Napoli ha fatto forza da inizio stagione è l'importanza di tutta la rosa a disposizione. Ha valorizzato gli altri due attaccanti su cui può puntare. E oggi è ripartito proprio dalla scelta lì davanti. Assente Osimhen, ha rinunciato al centravanti fisico come Simeone decidendo di lanciare Raspadori per palleggiare di più e legare il gioco. Obiettivo centrato, gran partita dell'ex Sassuolo che ha sfornato un assist per Politano e non ha mai dato punti di riferimento. Una decisione che è andata anche oltre le aspettative, perché sembrava tutto pronto per vedere il Cholito dal primo minuto ed è stato pubblicizzato un po' ovunque per far parte dell'undici titolare.
CONTINUITÀ - Non basterà una partita vinta per dichiararsi "guariti". Il Napoli ha un mese intenso davanti a sé, ancora cinque partite in cui dovrà collezionare punti su punti. Il prossimo step sarà la trasferta di Champions, tra tre giorni già in campo contro l'Union Berlino. Poi il momento di una verità, in campionato: settimana prossima al Maradona arriverà il Milan e in Serie A quest'anno, quando il livello qualitativo dell'avversario si è alzato, la squadra di Garcia è sempre andata in difficoltà (Lazio e Fiorentina insegnano). La parola d'ordine sarà "continuità", nel frattempo le risposte da Verona sono arrivate.