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    Napoli, dalla Lu-La alla Lu-Ra: Raspadori on fire, Lukaku talismano, ma Conte non si accontenta

    Napoli, dalla Lu-La alla Lu-Ra: Raspadori on fire, Lukaku talismano, ma Conte non si accontenta

    • Gabriele Stragapede
    Solitamente, una storia ben scritta ha il supporto di una penna che riesce a creare dinamismo, coinvolgimento, grazie al racconto di un protagonista principale, di un attore di supporto che ne appoggia le azioni e, perché no, di un maestro, di un sensei che diriga le operazioni. Ecco, nella stagione del Napoli, specialmente nelle ultime ore, questi tre ruoli sono stati adottati da Romelu Lukaku, Giacomo Raspadori e dal tecnico Antonio Conte. La sfida di oggi ci proietta in uno scenario dove la formazione azzurra è seria candidata a giocarsi lo Scudetto insieme all’Inter, anche grazie a questo gioco, questo stuzzicante stimolo esercitato dall’allenatore salentino nei confronti dei propri due attaccanti principe di quest’annata.

    DISCORSO PRECISO – Facciamo un breve passo indietro. Nel corso della conferenza stampa di presentazione e di avvicinamento alla sfida odierna, Antonio Conte individuava una criticità importante, che può risultare decisiva nella lotta che, da qui a fine anno, continuerà a vedere il Napoli battagliare con l’Inter per la vittoria del campionato: "Quando parlo di costruire le squadre e strutture vincenti, dicendo che non si fanno dall'oggi al domani anche se a me è accaduto, vuol dire che bisogna fare degli step. Se si dice che il Napoli non ha fatto tanti gol, scorrendo la rosa non ci sono giocatori che in passato segnavano tanto. Non possiamo inventarceli. Possiamo lavorarci per aumentare le reti, ma se un giocatore ne fa 1/2 all'anno, non può arrivare a 10. Se arriva a 4 è già un buon traguardo. L'Inter ha fatto 19 gol su calci da fermo, vuol dire che hanno giocatori che colpiscono, segnano e portano punti. Noi piano piano dobbiamo inserire tutte queste caratteristiche: capisco che è un concetto complicato e che a molti non interessa, ma quello che possiamo fare noi è cercare di migliorare il curriculum di alcuni giocatori". Un discorso chiaro che evidenziava come, nella rosa partenopea, non ci fossero questi grandi numeri da parte dei propri attaccanti che, come in ogni top club che si rispetti, dovrebbero essere i primi a trascinare la squadra verso lidi importanti.

    VERO, MA… - Scorrendo la rosa degli azzurri, la disanima posta in essere da Antonio Conte è del tutto accettabile, quanto poco opinabile. Spulciando il reparto offensivo a disposizione dell’ex Juventus, si può notare come solamente Romelu Lukaku (obiettivo conquistato, tra l’altro, nella giornata di oggi) abbia raggiunto la doppia cifra con 10 reti siglate in Serie A. Raspadori è fermo a 4 – di cui 3 nelle ultime quattro partite di campionato -, Simeone a 2, lo stesso numero di gol realizzati da Politano e Ngonge in stagione. Continuando ad analizzare l’attacco, Neres è rimasto bloccato a 3 (ed è attualmente infortunato), Kvaratskhelia – sino al suo trasferimento di gennaio al PSG – ha contribuito con 5 marcature, mentre Okafor – arrivato in prestito dal Milan – non ha ancora avuto moltissimo spazio a disposizione per incidere. Per le ambizioni del Napoli, però, sono arrivati in soccorso i gol di centrocampisti e difensori: McTominay, Anguissa e Di Lorenzo hanno portato ben 15 reti totali. La dimostrazione che il Napoli targato Conte è un meccanismo ben oleato, dove tutti contribuiscono a dar vita a quel sogno chiamato Scudetto numero 4 della storia.

    LA RISPOSTA – Ma il tecnico ex Inter è stato chiaro: per essere grandi, servono degli step precisi e uno di questi passa proprio per i suoi attaccanti che devono lavorare ogni giorno per fornire più soluzioni, per essere maggiormente incisivi, per diventare più cattivi dal punto di vista realizzativo. Un segnale lanciato forte e chiaro che i suoi due centravanti principali hanno immediatamente recepito. Nel match vinto oggi al Maradona, indovinate un po’ di chi sono le firme sul tabellino? Esattamente, Lukaku e Raspadori. Al 27’, il belga (che è andato così in doppia cifra per la dodicesima stagione su 13, come riportato da Opta, un traguardo per il quale ha fatto meglio solo Lewandowski dal 201213 a oggi) corregge in porta con un tap-in una respinta corte da parte di De Gea sulla forte conclusione tentata da McTominay. Nella seconda frazione, invece, la nuova coppia denominata Lu-Ra – in contrapposizione con la fu Lu-La che Lukaku compose all’Inter con Lautaro Martinez – si inventa con una grande azione la rete del raddoppio: Lukaku serve un assist perfetto che Raspadori deve solo insaccare alle spalle dell’estremo difensore dei viola. Un’unione a cui il Napoli si aggrappa per proseguire nel sogno Scudetto, una sintonia che i due hanno riconosciuto nel post partita. Lukaku si è soffermato sul presente a DAZN (“Meglio la LuLa o la LuRa? Jack e io siamo contenti per la squadra, dobbiamo continuare così e siamo contenti per la squadra"), mentre Raspadori ha elargito elogi nei confronti del suo compagno di reparto ("L'80% del gol è suo, mi ha dato una grandissima palla. Lavoriamo tanto su queste situazioni").

    CONTE VUOLE DI PIU’ – E Conte come ha preso questa immediata reazione del suo tandem d’attacco? "I ragazzi sono stati molto bravi, hanno creato tanto e a livello realizzativo dobbiamo essere più cattivi. Ognuno di noi ha una propria storia, quando parlo dico la verità. Per quello che abbiamo creato devono fare molti più gol e migliorare. Le squadre, quando si costruiscono, non devi tralasciare niente. Le prestazioni di Romelu stanno crescendo, quella con l'Inter e oggi sono state le sue due migliori da quando è a Napoli. Sa che deve essere dominante, se lo è abbiamo più possibilità di vittorie. Adesso sta in un buon momento di forma, abbiamo bisogno di lui come di tutti. Rimangono 10 finali, cui dobbiamo dare tutto. Dovrò fare delle scelte, senza guardare in faccia nessuno”. E così, su quel suo attacco forse non pronto per vincere qualcosa di importante, Conte decide di alzare la posta in palio. Ci vuole più cattiveria, bisogna migliorare e segnare di più, non bisogna tralasciare niente in queste ultime 10 giornate che attendono i partenopei, anche a costo di fare scelte impopolari. Gioca chi sta meglio, gioca chi da tutto, chi suda per questa maglia sudore, lacrime e sangue. Gioca chi ha voglia di scrivere una pagina importante di storia per il calcio in quel di Napoli. Raspadori sta sfruttando la sua opportunità come meglio non poteva, Lukaku sta confermando il suo essere talismano (quando il belga segna, la squadra vince) di questa formazione e Conte sta azionando quel meccanismo per alzare il massimo la soglia della concentrazione. Servirà dare tutto per prendersi questo Scudetto, ma il Napoli – a -1 dall’Inter, attualmente – è pienamente in corsa grazie anche ai tre protagonisti di questo racconto. Al campo, come sempre, decidere se si tratterà di una storia di vincenti o di un ‘Icaristico’ sogno fattosi troppo grande a un passo dalla realizzazione.

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    Commenti

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    Utente vxl 75931
    Utente vxl 75931

    Forza ragazzi noi ci crediamo

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