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Napoli, come cambia il mercato con Conte: da Kvaratskhelia e Di Lorenzo a Osimhen e Lukaku
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KVARA E DI LORENZO - Sia Conte che De Laurentiis hanno ribadito l'importanza di Di Lorenzo, sia come capitano che come uomo spogliatoio, esaltandone anche le qualità di calciatore. C'è la volontà di trattenerlo, nonostante i tanti discorsi sull'addio fatti nelle ultime settimane. Per quanto riguarda Kvaratskhelia, invece, le parole sono state molto dirette da parte del presidente: ci si siederà per trattare il rinnovo a breve. Resta il punto in comune, ovvero l'idea di non privarsi dei pezzi grossi.
OSIMHEN E LUKAKU - La situazione che riguarda Osimhen va differenziata. Senza troppi giri di parole Conte ha detto che gli è stato presentato il quadro dall'inizio. Che in parole povere significa che il centravanti nigeriano dirà addio durante questa sessione di mercato. Al suo posto chi? Potrebbe Lukaku, che piace e non poco all'allenatore: "Uno come Lukaku bisogna sperare di avercelo sempre in squadra e mai contro". Per sbloccare l'operazione, però, servirebbe prima l'addio dello stesso Osimhen.
VALUTAZIONI E CONFERME - Sono state spese belle parole anche per altri giocatori, come Raspadori, Folorunsho, Caprile e non solo. Calciatori che saranno seguiti con enorme attenzione da vicino nel corso dei ritiri. Partendo da Dimaro ma arrivando soprattutto a quello di Castel di Sangro, che sarà indicativo per la rosa che si andrà a comporre.
CAPITOLO DIFESA - Un doppio dribbling Conte lo ha fatto, quando sono stati tirati in ballo sia Buongiorno che Rafa Marín. Nessun approfondimento sui due nomi ma un focus sul difensore è stato fatto. Sul reparto arretrato perché non bisognerà ripetere i numeri disastrosi lì dietro, i tanti, troppi gol subiti. Anche se non lo ha detto, Conte ha individuato in Buongiorno il punto da cui ripartire per la difesa. Aspettando che De Laurentiis lo accontenti, è in arrivo Rafa Marín, colpo in prospettiva ma già pronto. In sintesi, il mercato del Napoli è pronto per accendersi, tutto sotto il diktat Conte: "Decido io chi resta a chi va via". Ha già la situazione in pugno. Più chiaro di così.