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    Napoli, così Raspadori rischia anche la Nazionale: cosa può succedere a gennaio

    Napoli, così Raspadori rischia anche la Nazionale: cosa può succedere a gennaio

    • Federico Albrizio
    La Nazionale per rilanciarsi e trovare quello spazio che a Napoli non c'è, ma ora anche con l'Italia il problema si ripropone: un avvio di stagione sempre più complicato per Giacomo Raspadori.

    Dall'azzurro all'Azzurro, l'attaccante classe 2000 si trova sempre più spesso relegato in panchina e questa tendenza mette a rischio anche il suo posto agli ordini di Luciano Spalletti: tornano a farsi sentire le sirene del mercato, ma cosa può succedere a gennaio?

    TERZA SCELTA A NAPOLI - Tutto nasce da un ruolo sempre più marginale nel Napoli. Zero gol e un solo assist in Coppa Italia in 8 presenze complessive (6 in Serie A, 2 in coppa), per un minutaggio totale inferiore ai 400 minuti. D'altronde Raspadori per Antonio Conte non è una prima scelta, anzi: davanti Giovanni Simeone è la prima alternativa a Romelu Lukaku, per il tecnico l'ex Sassuolo è più inquadrabile come un vice Scott McTominay. Segnale di come oltre al minutaggio un altro problema per Raspadori a Napoli sia non aver ancora trovato un'identità tattica ben definita.

    Ai margini con il Napoli, inevitabili le ripercussioni anche sull'impiego con l'Italia e lo dicono i poco più di 30 minuti messi insieme tra Belgio e Francia nella finestra di novembre per le nazionali, rispetto ai quasi 90' messi insieme tra Belgio e Israele a ottobre e ai circa 110' accumulati tra Francia e Israele a settembre (con gol ai transapini, l'unico realizzato dall'inizio della stagione tra club e Nazionale).

    "COSI' PERDE LA NAZIONALE" - Un calo che non passa inosservato e fa scattare un campanello d'allarme: così Raspadori rischia anche la Nazionale. Lo sostiene anche Francesco Cattani, ex allenatore dell'attaccante a "Punto Nuovo Sport" su Radio Punto Nuovo: "Ormai il Napoli gira bene così e fa fatica Giacomo a trovare spazio. Mi metto nei panni di Conte e non è facile cambiare le carte in tavola ora che fa affidamento su Lukaku. L’arrivo del belga ha tolto tanti minuti a Giacomo, che ha caratteristiche completamente diverse. È una situazione complicata da raccontare per chi è all’esterno. Giacomo ha grande forza nelle gambe, ma serve avere anche la fiducia per sentirsi pronti e scattanti in campo. In 3 anni non ha mai dato un problema extracampo e ora rischia di diventare più un limite che una risorsa per sé stesso. Quale squadra per Raspadori? Difficile dirne una, molto dipende dall’idee di chi lo va ad acquistare. Se vuole tornare importante anche in Nazionale, deve tornare titolare e giocare con continuità. C’è bisogno che ci sia una squadra che lo vuole rendere protagonista. Cosa consiglierei? Giacomo non ha mai sbagliato una scelta. Ha sempre cambiato squadra al momento giusto, se è vero che c’è l’Atalanta sarebbe la squadra ideale per lui. Si rilancerebbe alla grande, ma credo che ce ne siano tante a vedere cosa succede. L’importante è che vada nelle mani di un allenatore che crede ciecamente in lui".

    RASPADORI VIA DA NAPOLI? COSA PUO' SUCCEDERE A GENNAIO - Lasciare Napoli per rilanciarsi, ma è una strada davvero percorribile a gennaio? Gli estimatori non mancano per Raspadori, guardando anche alle squadre che possono cercare un attaccante nella finestra invernale: il Milan lo ha valutato in estate, ci ha pensato anche l'Atalanta e alla Juventus c'è un grande sponsor come Cristiano Giuntoli.

    Per il Napoli Raspadori non è un pezzo indispensabile, ma allo stesso tempo cederlo a una diretta concorrente non è uno scenario particolarmente gradito a Conte o alla società di Aurelio De Laurentiis, specialmente a stagione in corso. Solo offerte superiori ai 25 milioni di euro potrebbero convincere la dirigenza partenopea a sedersi al tavolo delle trattative. Ad oggi non è prevista neanche una cessione in prestito fino al termine della stagione per trovare continuità (in questo senso è emerso il nome del Como negli scorsi giorni), ma è un'ipotesi che chiaramente non può essere scartata del tutto specialmente se il minutaggio da qui alla fine dell'anno resterà esiguo.

    Forti anche di un contratto fino al 2028, Napoli e Raspadori potrebbero rimandare ogni discorso al termine della stagione e al mercato estivo, quando ci saranno più margini per valutare offerte ed eventualmente dirsi addio. Questo ad oggi è lo scenario più probabile, ma molto dipenderà dal prossimo mese e se l'ex Sassuolo riuscirà a invertire la tendenza trovando maggiore spazio con Conte.

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    Maurizio_
    Maurizio_

    Un vero pippone

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