Redazione Calciomercato
Napoli, Conte riuscirà dove Mazzarri ha tentennato: la difesa a tre non sarà più un tabù
- 5
TRE CENTRALI O TRE ATTACCANTI? - La versione british di Antonio Conte non è solo l’ultima che abbiamo a disposizione per interrogarci sul presente-futuro del Napoli, ma anche quella che potrebbe salvare la capra e i cavoli come si suol dire, ovvero difesa a tre (a lui piuttosto cara) e tridente (altrettanto caro ai napoletani). Sì può, certo, col 3-4-3. E così sarebbe minimo lo shock del cambiamento, di fatto un compromesso tattico. Conte lo aveva già fatto vedere al Chelsea e lo ha riproposto anche al Tottenham, quando ha esterni forti ci prova. Con questo sistema il Napoli non rinuncerebbe alla pressione alta (tema tra i temi che hanno causato l’esonero di Garcia). Conte ci ha abituato a ventate di pressing alto anche col 3-5-2, ma va da sé che il terzetto d’ attacco del 3-4-3 garantirebbe maggiore aggressività sui costruttori avversari. Vedi in questa sequenza addirittura i costruttori del City di Guardiola che, rintuzzati da Perisic e compagni, arriveranno a perdere palla nel primo terzo di campo e subire gol a inizio azione.
Notate su Bernardo Silva l’uscita del centrale Dier per compensare l’assenza di un vertice basso a centrocampo (quello che faceva Brozovic nell’Inter, per intenderci). Dier accompagna Hojbjerg e Bentancur nell’aggressione agli avversari. Chiaramente per giocare così ci vogliono due interni di centrocampo particolari, e non è detto che Lobotka e Anguissa possano reggere quanto la coppia Bentancur-Hojbjerg. Questo è un tema chiave. Perché o vanno bene loro e quindi si può impostare il lavoro sul 3-4-3, o il Napoli deve prendersi un interno specialista del 3-4-3, oppure bisogna ridisegnare il tutto col centrocampo a tre, che per uno come Conte significa 3-5-2. Certo a quel punto servirà una mezzala d’assalto, cioè un giocatore che prendendo il testimone di Zielinski interpreti il ruolo contianamente.
3-5-2 E RIPARTENZE - Infatti Conte in Italia lo conosciamo come l’allenatore del 3-5-2. Non solo contropiede ma anche e volentieri. Il suo Napoli dunque sarà una squadra in grado di affrontare fasi di arroccamento nella propria metà campo (per non dire area), coi tre difensori che diventano cinque. Quante transizioni letali abbiamo visto con Barella, Lautaro e Lukaku a cui magari si aggiungevano le frecce dei quinti. Chiedere alla Juve di Pirlo, che a San Siro andò maluccio nel girone d’andata.
Eccole le mezzali d’assalto di cui parlavamo sopra. E non solo Barella. Osservate anche questo stesso movimento di Vidal nell’azione dell’uno a zero. Col 3-4-3 sarebbe più difficile vedere uno dei due interni che si inserisce in questo modo generando superiorità numerica a sorpresa sul secondo palo.
KVARA NEL 3-5-2? - Dopodiché bisogna domandarsi se Kvara possa fare la seconda punta, in caso di 3-5-2. Facciamo finta che il mercato non esista, per lui e Osimhen, e che siano loro il tandem titolare del Napoli di Conte. Farebbe fatica ad adattarsi come Chiesa nella Juve di Allegri? Penso di no, se la caverebbe molto meglio, specialmente in un gioco codificato come quello di Conte. Detto ciò non dobbiamo dimenticarci dell’altra soluzione, sempre dando per scontato la difesa a tre. Alla fine il momento più alto di questa stagione del Napoli è stato il 3-0 alla Fiorentina nella semifinale di Supercoppa in Arabia. Mazzarri a un certo punto ci ha provato timidamente: posso?
E con questa bella azione con sganciamento del braccetto tipica da difesa a tre, aveva aperto le danze. Guardate la Fiorentina di Italiano come va a farfalle in due passaggi. Ebbene qui Mazzarri schierava contemporaneamente il tridente Kvara-Simeone-Politano e i tre centrali J.Jesus-Rrahmani-Di Lorenzo in difesa.
A occhio, questo Napoli che dovrà contizzarsi al più presto dovrà cercare dei quinti adeguati (ecco, non Mario Rui…), almeno un centrale forte e un centrocampista offensivo. Per il resto si tratterà solo di assorbire la nuova mentalità e gli schemi di mister Antonio. Coi suoi metodi naturalmente…