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Napoli, Conte: "Piazzamento Champions? Non firmo per obiettivi minimi. Kvaratskhelia con Neres, prima o poi"
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DOPO GENOVA - "Vediamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo al primo tempo di Genova. La partita va analizzata comunque tutta e noi abbiamo lavorato, studiato tutti i 95 minuti e, siccome ho ragazzi responsabili, prendiamo il secondo tempo come un motivo, uno spunto per migliorare. C'è voglia di far meglio, avendo degli spunti diventa ancora più semplice alzare il livello".
OBIETTIVO CHAMPIONS? - "A me non piace mai firmare per traguardi minimi, chi mi conosce sa. Poi ognuno di noi sa quali sono i propri obiettivi e da dove si sta partendo. Però, ecco, io non firmerei mai per un traguardo minimo. Dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo. Abbiamo fatto tanti punti, considerando la nostra partenza. È inevitabile che vogliamo confermarci, continuare a migliorare. C'è solo un mezzo, lavorare con serietà, abnegazione, sapendo si stanno facendo cose positive".
"Voglio chiudere il 2024 regalando una gioia ai nostri tifosi, questo è il primo obiettivo. Sono stati cinque mesi molto intensi, dei mesi che sono stati vissuti a manetta. Ambiente bellissimo, passionale. Allenare una piazza come Napoli ti dà tanto, ma allo stesso tempo è molto impegnativa. Sono molto contento, l'obiettivo nostro (mio e dei ragazzi) è quello di non avere nessun rimpianto. Che si possa vincere o perdere dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di aver dato tutto".
NERES E KVARA INSIEME? - "Tutti possono far parte dell'undici titolare. Poi sappiamo benissimo le situazioni di equilibrio, il tipo di avversario da affrontare, più offensive o meno offensive. Stiamo parlando di calciatori che possono determinare durante una partita. Abbiamo sempre visto Politano e Kvara dall'inizio, nelle ultime due Neres e Politano, arriverà il turno di Neres e Kvara dal primo. Questo non significa bocciatura per nessuno. Ieri Politano ha avuto un problema intestinale, oggi si è allenato. Vedremo".
MENTALITÀ VINCENTE - "Essendo durante le feste natalizie si potrebbe essere con la testa ancora a festeggiare e questo non deve accadere. Non bisogna pensare che, vedendo la classifica, affronteremo una partita semplice. Abbiamo studiato il Venezia e dobbiamo mettere in atto quanto preparato, ricordando che saranno tre punti fondamentali. mettiamo fieno in cascina, continuiamo a mettere punti in classifica perché poi ci serviranno".
TRE SQUADRE PER LO SCUDETTO? - "Ancora non è finito il girone d'andata, mi sembra azzardato dire chi ci sia per lo scudetto. Mancano due partite per finire, significa che ci sono ancora più di 60 punti. Abbiamo l'obiettivo di dar fastidio e fare punti. Stiamo lavorando tanto e continuiamo a crescere".
IL GIOCO - "L'obiettivo nelle prossime partite sarebbe quello di allungare il minutaggio, gestire durante la partita che tipo di lavoro fare. Quando lo spartito cambia dobbiamo imparare a riconoscere che sta cambiando qualcosa e dobbiamo adeguarci alla nuova cosa. Fa parte di un processo. Sicuramente riconoscere che tipo di partita sta evolvendo è importante. A volte ci inceppiamo quando succede questo e dobbiamo migliorare in questo, riconoscere che la partita è cambiata e adeguarci alla situazione".
CON LE PICCOLE - "Non abbiamo mai sbagliato? Guarda, incrocio le dita. Quando incontri squadre che sulla carta dovrebbero essere inferiori la partita devi vincerla, lì dipende da te e devi andarti a prendere i tre punti. Non ci sono alibi, scusanti".
LUKAKU - "Romelu è uno dei 21 giocatori di movimento che abbiamo, uno che adesso è al top della forma e non dobbiamo aspettare chissà cosa. Inevitabile lui sia Lukaku e quindi le aspettative siano molto superiori rispetto a un nome normale. Stiamo parlando di un giocatore di spessore internazionale, il suo curriculum porta aspettative importanti. Lui lo sa benissimo, lo so io che tutti noi portiamo aspettative. Significa che in passato hai fatto cose di un certo livello e devi confermarti nel presente e nel futuro".
IL MERCATO - "Mi sembra di aver già risposto per il mercato, una questione che non affronterò mai. Perché c'è il club, deciderà la società se c'è da cambiare qualcosa, fare qualcosa. Ho chiesto di avere il numero minimo di giocatori, 21 di movimento per lavorare in allenamento".
COME HA RITROVATO LA SERIE A? - "Il livello del campionato italiano si è alzato. Rispetto a quello inglese noi difettavamo nell'intensità, invece si è alzata tanto. In più abbiamo l'aspetto tattico che lo trovo nettamente superiore rispetto a quelli esteri. C'è stata un'evoluzione, anche con gli allenatori, di visione del calcio. Lo si vede anche in Europa, oggi è difficile giocare contro le italiane, l'Atalanta ha vinto l'Europa League, la Fiorentina è arrivata due volte in finale, l'Inter in finale di Champions, abbiamo portato 5 squadre in Champions. Siamo andati avanti sotto tanti aspetti. La Serie A è diventata più difficile. Sono contento che il nostro brand, sempre importante, sia cresciuto molto".