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Napoli, caos per le statue di Maradona: club e Comune non si parlano, rapporti ai minimi termini
IL COMUNE - Sì, perché il comune di Napoli e il club di proprietà di Aurelio De Laurentiis non si sono parlati e ognuno per i fatti suoi si è messo al lavoro per realizzare una statua. La Giunta Comunale, nella giornata di martedì, ha approvato la donazione dell’artista Mimmo Sepe, decidendo così di inaugurare la statua allo stadio Maradona il prossimo 29 luglio, alla presenza di pubblico. Ma c’è un problema: il Napoli sta preparando la sua. E non sapeva niente di tutto ciò. Tanto che il Napoli, a fine luglio, è in tournée...
IL NAPOLI - Il progetto di Aurelio De Laurentiis è più ampio: sta pensando a un museo multimediale, che consenta di ‘stare in campo’ con Maradona, e, ovviamente a un’altra statua, realizzata dalle Fonderie Nolane e progettata da Stefano Cenci, amico di Diego Armando Maradona, con due particolari tridimensionali: il piede sinistro e la mano mancina tridimensionali. A grandezza naturale, anche il Napoli pensa di metterla in zona stadio. Ma come fare con l’altra? E sorgono anche dubbi legali: chi può fare cosa all’interno dello stadio? Il Comune o il club? Il primo è proprietario, il secondo è concessionario e affittuario.
Inoltre, scrive la Gazzetta dello Sport, c’è chi dice che anche gli eredi vogliano dire la loro. Insomma, una situazione aggrovigliata. Culmine di un rapporto, quello tra De Laurentiis e De Magistris, complicato.