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    Nainggolan: "All'Inter persi la voglia. A Roma fumavo con Sabatini, a Cagliari bevevo con gli ultras"

    Nainggolan: "All'Inter persi la voglia. A Roma fumavo con Sabatini, a Cagliari bevevo con gli ultras"

    • Redazione CM
    Il doppio ex Radja Nainggolan gioca Roma-Inter, big match dell’ottava giornata di Serie A. Queste le parole del belga a La Gazzetta dello Sport.
     
    RITIRO – “Aspetto una chiamata da una squadra. Ma non se non arriva, smetto. Che devo fare? Mica faccio l’elemosina per giocare a calcio

    ROMA-INTER - "L’Inter è la più forte. Gioca un bel calcio, ha grandi giocatori anche in panchina, di fatto sono altri titolari. Sì, è superiore alla Roma anche per il momento che vivono i giallorossi. Però la Roma gioca in casa, ha il miglior tifo che c’è. E con quella gente, c’è una spinta in più. Certo, è una squadra che si sta ricostruendo, ha tanti giocatori nuovi e un allenatore che non sta raccogliendo tantissimo. La Roma deve cercare il possesso palla. Come facevamo noi all’epoca, quando contro le grandi vincevamo spesso. Oggi invece niente...".

    BARELLA – “Barella è, insieme a Tonali, tra i migliori giocatori italiani in questo momento. Vedo l’ex rossonero ancora più determinato. Frattesi mi stuzzica. Gioca troppo poco per quello che dimostra. Segna, è aggressivo, importante. Certo, poi c’è un paradosso: se non gioca quasi mai e segna sempre, allora va bene così".

    PELLEGRINI - "Anche io ho avuto la fascia. E avevo davanti Totti e De Rossi... e allora? Io ho tanta personalità, mi fischiano o mi applaudono fa lo stesso, mi entra da uno orecchio e mi esce dall’altro. Io non ho mai sofferto le negatività intorno a me. Pellegrini è intelligente. È un buon giocatore: dovrebbe pensare un po’ meno a quello che dice di lui la gente".

    LAUTARO - "È forte, già il primo anno quando aveva davanti Icardi me ne ero accorto. È tra i più forti per qualità. Ma per vincere quel trofeo devi concorrere con gente come Haaland, Mbappé, Vinicius...prendi quest’ultimo, ha vinto tutto... ecco, secondo me questi vengono prima di Lautaro".

    DE ROSSI - "È stata una follia mandarlo via. Aveva fatto meglio di Mourinho, giovane, innamorato e conoscitore dell’ambiente, l’hanno cacciato senza dargli tempo di inserire tanti giocatori nuovi. E non lo meritava neppure come uomo. Per motivi calcistici? Cavolate, ci sarà altro. Non so, penso alla questione Zalewski: lui disse che non era stata una scelta sua metterlo fuori rosa. Tanti altri al posto di Daniele avrebbero detto il contrario su imposizione della società. È rimasto se stesso, di questo sia orgoglioso".

    FRIEDKIN - "Sono imprenditori, cosa capiscono di calcio? Non credo tanto. Vengono, vogliono fare soldi, comprano ragazzi, spendono ma non bene. Dentro il mondo del calcio si sta con competenza e passione. Se pensi solo al business.... A Roma devi saper vivere con le pressioni addosso. La proprietà non conosce il tifo, non sa come funziona la città, la sottovalutano e vanno in crisi".

    INTER - "Arrivassi oggi a Milano, farei tutto diversamente. Eppure andammo in Champions grazie a un gol mio. Poi andò via Spalletti, l’uomo per cui ero andato lì. E la voglia di far bene è venuta un po’ meno. Cambierei approccio. Appena arrivato dichiarai che ero contento di essere arrivato all’Inter, ma ancor di più era la tristezza per aver lasciato la Roma. Era la verità, ma non si poteva dire. Fui criticato. Sabatini è stato il direttore più competente che abbia mai avuto. Conosce ogni mia stupidaggine, sa tutto di me: quello che non era normale per gli altri, io lo facevo tutti i giorni. Sa come finiva? Mi chiamava nel suo ufficio, fumavamo insieme e mi rimproverava coccolandomi. Questo è Walter Sabatini".

    GIOCATORI E ULTRAS - "Ma che grande c...ata è? Io ho giocato a Cagliari, conosco tutti gli ultras, ci sono in contatto, quando ero lì andavo a bere insieme a loro. Mi pare ipocrisia: qual è il problema? Chi ha rispetto nei miei confronti, merita il mio rispetto: questo è il mio parametro. Che siano tifosi o altro, non mi interessa".

    IL BILANCIO - "Non si gioca a calcio per le coppe. Si gioca per essere felice. Ti devi sentire bene prima come uomo, il calciatore viene dopo. La mia vita è più importante del calcio. Fossi andato in una squadra vincente, senza essere sereno, sarebbe stato meglio? No".

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    Tommy91 AsRoMa
    Tommy91 AsRoMa

    Ho adorato Radja per la determinazione e l’attaccamento alla maglia, ma qui si capisce perché a R...

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