Mutu-Totti:| I nemici del gol
Totti 199 gol in serie A, Mutu 95, numeri 10 geneticamente modificati per fare gol, superare le definizioni, entrare arroganti dove le pedate volano basse e i gomiti ammaccano la carrozzeria.
Mutu e Totti, due sofisticati artisti-manovali dell’incursione definitiva, pieni di cerotti e placche, toppe mediche nascoste da suture, tagli, cicatrici. Fra loro rispetto reciproco, prima di tutto. E attesa per la rispettiva e completa gamma di calcio, con scambio di maglia a fine partita. Appuntamento negli spogliatoi, è già tutto deciso. Mutu e Totti hanno già il 10 dell’avversario, ma questa volta il passaggio di casacca servirà per un regalo da fare a un amico. A proposito di «amici», fa notizia la storia del giovanissimo tifoso viola di Pieve a Nievole (Pistoia) che si è risvegliato dal coma pronunciando le parole «Fiorentina» e «Mutu». E’ probabile che oggi il ragazzo, ricoverato nell’ospedale fiorentino di Careggi, riceva la visita del giocatore. A Roma sanno bene che Mutu (che tornerà nella sua Nazionale per le partite contro Bosnia e Lussemburgo) avrebbe potuto essere giallorosso — c’è mancato pochissimo, due estati fa — e in quel periodo i contatti con Totti furono tanti, via sms e attraverso il telefono. Bisogna modestamente chiarire sa valeva la pena traslocare a Roma, a fare cosa poi, il vice-Totti? Oppure sarebbe stato il Pupone a fare il vice di Mutu? Adrian ha vissuto un’altra stagione speciale e dimezzata, dopo 9 mesi di squalifica è tornato in squadra a fine ottobre e ha rischiato di uscire per sempre a gennaio; giorni cupi, poi il licenziamento del manager Becali, cattivo consigliere nel momento dello strappo con fuga dagli spogliatoi, la riappacificazione con ADV, la promessa di mettere giudizio fuori dal campo. E Mutu ha cambiato stile di vita, poche uscite e solo al ristorante di cui è socio, zero sgarri per non sciupare l’occasione concessa, di cui Andrea Della Valle si è «personalmente assunto la responsabilità». A casa prima di mezzanotte, Adrian sa bene che questa è davvero l’ultima volta per tenere a bada la parte turbolenta di se stesso, altri sconti non ce ne saranno: e siccome lui vuole davvero e con tutta sincerità restare a Firenze (ha ancora un anno di contratto, poi si vedrà) il comportamento sul campo dovrà essere accompagnato dall’assenza di notizie extra. Totti arriva dalla doppietta alla Lazio, è un anziano collezionista di gol orgogliosi che ha segnato dappertutto, ma non a Firenze. Parla la stessa lingua calcistica di Mutu, ha movimenti da torpedine accidentata e veleno da killer. Con Mutu una stretta di mano e, alla fine, lo scambio di maglia e un abbraccio. Il sorriso ovviamente dipenderà dal risultato .