Simone Gervasio

Musah e le critiche: "La pressione al Milan è normale. Pochi goal? In allenamento segno e faccio assist"
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Il centrocampista statunitense è sempre più centrale nel Milan Sergio Conceicao e con gli USA si prepara alla semifinale della CONCACAF Nations League 2025.
Al Milan sta imparando a gestire le pressioni che derivano dal giocare in un club di quelle dimensioni. Così è uscito un po' dal suo guscio, iniziando a liberarsi delle etichette di "timido e silenzioso" che lo hanno seguito nei suoi primi anni con la USMNT.
Musah si è raccontato in una lunga intervista a GOAL e ha parlato a tutto campo, partendo dalla visita fatta la scorsa estate in Qatar, dove aveva giocato i Mondiali del 2022.
RITORNO IN QATAR DOPO I MONDIALI - "Tutto era come un ritorno al passato. L'odore! Potevo sentirlo di nuovo. Ovunque c'è un odore così buono. La stanza, la vista. Mi bastava camminare e mi sembrava di rivivere tutti quei momenti della Coppa del Mondo. È stato bello. Per me personalmente, la Coppa del Mondo è stata la migliore esperienza di sempre. Mi è piaciuta tantissimo".
IL GIOVANE PIU' IMPIEGATO - "A un certo punto, ero il giovane giocatore con più minuti in Europa. Avendo questa opportunità, si commettono tanti errori in una partita. Si impara da tutte queste esperienze in così giovane età. Mi hanno aiutato. Mi hanno aiutato a formarmi. Mi hanno aiutato a gestire queste pressioni. Ho già tanta esperienza e ne sono grato perché sicuramente mi aiuterà in futuro".
LA PRESSIONE IN ITALIA - Musah si è soffermato poi sulle pressioni che ha dovuto affrontare in Italia dal suo arrivo al Milan, che lo ha acquistato nel 2023 dal Valencia. Questa stagione, in particolare, è stata una montagna russa tra l'esonero di Paulo Fonseca a dicembre, la conquista della Supercoppa Italiana con Conceicao a gennaio, poi l'eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord e la difficile situazione di classifica in Serie A.
Musah è stato criticato, il cartellino rosso contro la Dinamo Zagabria è stato un brutto momento, da allora è andata bene ma fatica a inserire il suo nome nel tabellino dei marcatori. La maggior parte dei giocatori dice di non sentire le critiche. Yunus, invece, ammette di sentirle ma che non sono più così forti come una volta:
"Quando giochi nel Milan, ti aspetti di avere questa pressione. È un privilegio perché, in fin dei conti, se non fossi un calciatore professionista, non vivrei queste cose. Devi prendere anche gli aspetti positivi e poi, quando le persone ti criticano, dicono cose cattive su di te, ne ho sentite così tante durante la mia carriera che ora non mi turbano affatto. All'inizio, le vedi e le ascolti. Poi, le vedi e ti entrano dentro lo stesso. Impari a ignorare i commenti, ma li vedi comunque. Ti entrano dentro".
E aggiunge: "Dato che la gente mi vede giocare da più tempo, non è più così paziente. Quando giochi da più tempo, devi essere migliore. Lo capisco. Lo capisco, di sicuro".

MUSAH NEGLI STATI UNITI - Musah parla poi della sua esperienza con la nazionale USA: "Sembrano molti anni, ma è successo tutto così in fretta. Sono successe così tante cose in quattro anni. Sapevamo che quando è arrivato e stava decidendo quale paese rappresentare, sarebbe stato un'aggiunta straordinaria alla squadra", ha detto il compagno di centrocampo Tyler Adams, che ha contribuito a formare l'unità MMA (McKennie, Musah e Adams) che ha definito il ciclo della Coppa del Mondo 2022. "Non è solo un giocatore incredibilmente talentuoso, ma anche una persona fantastica nello spogliatoio. È cresciuto molto nel corso degli anni da quando abbiamo iniziato a giocare insieme. Si può vedere con questo passaggio al Milan, un trasferimento meritato, dove lui continua a crescere".
LA VELOCITA' CON CUI HA FATTO AMICIZIA NEL GRUPPO DELLA NAZIONALE - "Era come una seconda natura, credo. Ho dovuto farlo spesso. Ho dovuto farlo sempre, in realtà. Entrando nella squadra, non conoscevo nessuno, forse conoscevo solo Gio [Reyna] avendo giocato contro di lui, ma quando sei aperto a nuove amicizie, riesci a farlo. In fin dei conti, soprattutto con il calcio, è più facile diventare amici una volta che si scende in campo".
ROMPERE IL GUSCIO - Quando si parla di Musah, tutti i discorsi sul suo comportamento hanno generalmente incluso gli stessi termini: timido, silenzioso, riservato, calmo. Ora però sta cominciando ad aprirsi, un po' alla volta. Lo stesso centrocampista spiega: "Penso che il fatto di essere nel giro da più tempo, di sapere come funziona tutto, ti faccia sentire più a tuo agio. Come persona, ora sono... meno timido, immagino? Ho fatto così tante interviste e parlato con così tante persone, che ora tutto questo sta diventando naturale. Di sicuro, però. Posso dire con certezza di essere cambiato".
POCHI GOAL - Una delle critiche mosse a Musah al Milan è la sua carenza di goal e assist. Settimana scorsa è diventata virale una sequenza di Yunus contro il Como: dopo aver aggirato il portiere, Musah è rimasto apparentemente indeciso, non riuscendo né a segnare né a servire un compagno. Di tutti i giocatori della Serie A, solo tre hanno un numero maggiore di goal attesi senza averne effettivamente realizzati uno. Questa statistica racconta due storie. La prima dice che Musah deve essere più preciso. La seconda dice che questo ragazzo deve trovare maggiore fiducia o fortuna.
"Devo solo avere più calma perché, in allenamento, riesco a fare assist, a segnare", dice. "Nelle partite mi sento sotto pressione perché non segno da tanto tempo. Quando mi trovo in quella situazione, è davvero difficile per me mantenere la calma. Devo lavorare sulla capacità di concentrazione. Ci sto lavorando! Se Dio vuole, riuscirò a segnare, non preoccupatevi", dice Musah. Che conclude: "Cerco solo di migliorare giorno dopo giorno le parti del mio gioco che mancano. Ovviamente ho bisogno di segnare e di fare assist. Sono convinto che con il lavoro arriverà".
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Commenti
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.. a casa mi riusciva sempre ..