AFP/Getty Images
Mourinho si scopre mago delle cessioni
Al netto dei trofei che ha conquistato in carriera, i maggiori detrattori di Josè Mourinho hanno spesso tacciato l'allenatore portoghese di avere sempre a disposizioni rose incredibilmente competitive grazie alla generosità dei presidenti che lo hanno avuto alle loro dipendenze. Fu così al Chelsea, dal suo approdo nel 2004 dopo il trionfo in Champions League col Porto, al biennio interista 2008/2010 che ha portato lo storico Triplete, fino ai colpi a profusione al Real Madrid, dove però per la Decima si è dovuto attendere il suo successore Carlo Ancelotti. Da quando lo Special One ha fatto ritorno a Stamford Bridge, la musica sembra però essere cambiata.
CAMBIO DI ROTTA - Roman Abramovich, ricchissimo patron del club londinese, ha deciso di dare un taglio agli investimenti senza limiti del suo primo decennio e, anche a causa dei rigidi paletti imposti dal Fair Play finanziario, ha iniziato a pretendere importanti cessioni prima di mettere mano al libretto degli assegni per regalare al suo allenatore i rinforzi desiderati. Nell'ultima annata sono stati spesi ben 127 milioni di euro, frutto soprattutto delle operazioni Willian (35), Matic (25) e Schurrle (22); il bilancio acquisti/cessioni è stato in negativo ma in parte compensato dai quasi 77 milioni incassati soprattutto dagli addii di Juan Mata (45 milioni dal Manchester United) e Kevin de Bruyne (passato al Wolfsburg per 22 milioni).
CESSIONI A PESO D'ORO - Ma è in questa estate, peraltro ancora non conclusasi, che lo Special One ha messo a segno il suo capolavoro. Le partenze di David Luiz, Romelu Lukaku e Demba Ba hanno fruttato qualcosa come 96,3 milioni di euro, prontamente impiegati per regalarsi il centravanti dell'Atletico Madrid Diego Costa, il suo compagno di squadra Filipe Luis e Cesc Fabregas dal Barcellona. Spesa totale 93,5 milioni di euro, quindi saldo in attivo e, nonostante Mourinho dichiari che il mercato sia finito qui, l'impressione è che prima della chiusura del mercato possano esserci altri botti. Molto dipenderà dall'eventuale partenza di Fernando Torres, che darebbe la possibilità di scegliere tra l'investimento importante in difesa o dare l'assalto a Cavani del Paris Saint Germain.
CAMBIO DI ROTTA - Roman Abramovich, ricchissimo patron del club londinese, ha deciso di dare un taglio agli investimenti senza limiti del suo primo decennio e, anche a causa dei rigidi paletti imposti dal Fair Play finanziario, ha iniziato a pretendere importanti cessioni prima di mettere mano al libretto degli assegni per regalare al suo allenatore i rinforzi desiderati. Nell'ultima annata sono stati spesi ben 127 milioni di euro, frutto soprattutto delle operazioni Willian (35), Matic (25) e Schurrle (22); il bilancio acquisti/cessioni è stato in negativo ma in parte compensato dai quasi 77 milioni incassati soprattutto dagli addii di Juan Mata (45 milioni dal Manchester United) e Kevin de Bruyne (passato al Wolfsburg per 22 milioni).
CESSIONI A PESO D'ORO - Ma è in questa estate, peraltro ancora non conclusasi, che lo Special One ha messo a segno il suo capolavoro. Le partenze di David Luiz, Romelu Lukaku e Demba Ba hanno fruttato qualcosa come 96,3 milioni di euro, prontamente impiegati per regalarsi il centravanti dell'Atletico Madrid Diego Costa, il suo compagno di squadra Filipe Luis e Cesc Fabregas dal Barcellona. Spesa totale 93,5 milioni di euro, quindi saldo in attivo e, nonostante Mourinho dichiari che il mercato sia finito qui, l'impressione è che prima della chiusura del mercato possano esserci altri botti. Molto dipenderà dall'eventuale partenza di Fernando Torres, che darebbe la possibilità di scegliere tra l'investimento importante in difesa o dare l'assalto a Cavani del Paris Saint Germain.
Jose Mourinho has brought in £141 million in transfer fees are just a year in charge of #CFC. pic.twitter.com/U9LJYShXaf
— Lineups (@LineupsApp) 1 Agosto 2014