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Motivatore Bonucci: 'Toccato il fondo, rinunci alla fascia'. Il difensore: 'Mi dissocio, non è il mio pensiero'
Mi dissocio completamente da quanto è stato detto oggi da Alberto Ferrarini, che non corrisponde al mio pensiero
— Leonardo Bonucci (@bonucci_leo19) October 23, 2017
16.00 PARLA IL MOTIVATORE - Il momento di Leonardo Bonucci e del Milan è nero: dopo l'espulsione di ieri contro il Genoa, che costringerà il capitano rossonero a saltare la gara contro la Juventus di sabato prossimo, la situazione è diventata veramente critica. Ora sono arrivate anche le parole di Alberto Ferrarini, mental coach Bonucci, che ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tutti convocati, trasmissione in onda su Radio 24, sul momento del difensore azzurro.
Ecco il testo integrale dell'intevista: "Io non sono qui a dire 'poca o non poca' pressione, io penso che il Milan abbia preso uno dei centrali più forti del mondo, però era un centrale che era focalizzato su se stesso, e non focalizzato su tutti. Secondo me se Leonardo torna a fare il soldato penso che i milanisti avranno una grande e un'immensa soddisfazione perché lui è un accentratore di energia, lui è una persona che pensa a fare una cosa buona, dopodiché a rifarsi, dopodiché a rifarsi ancora"
SULLA FASCIA DA CAPITANO - "Sarà un paradosso, ma quando è stato capitano alla Juventus non ha avuto delle grandi prestazioni. Lui deve fare Bonucci, punto. Lui deve accentrarsi su questo, secondo me può dare un valore immenso al Milan e attraverso l'esempio, attraverso lavoro, attraverso sacrificio, attraverso gli allenamenti stessi che fa. Comunque è un ragazzo che magari va all'allenamento un'ora e mezza prima, finisce dopo, cioè comunque uno che veramente vuole dare qualche cosa in più. E io penso che avrà una grande soddisfazione in questo. Poi questo bagno di umiltà gli ha fatto anche tanto bene, perché guardiamo quest'estate com'è stato accolto al Milan".
SULL'ACCOGLIENZA AL MILAN - "Queste cose qui comunque gli hanno spedito il suo ego al cinquantesimo piano di un grattacielo. Qui ha avuto una ridimensionata, secondo me è un qualche cosa che a lui tornerà molto, molto bene. Un bagno di umiltà in questo contesto qui gli fa bene. Lo conosco, perché comunque siamo partiti che era in tribuna a Treviso ed è arrivato dove è arrivato. Nel periodo peggiore della sua carriera è stato anche inquisito col calcio scommesse ingiustamente, hanno cercato di sfondarlo. Alla fine ha vinto lui, è andato avanti, si è rifatto. Ha ripreso, ha fatto quel primo anno con la Juventus male, poi è arrivato Antonio Conte, panchina, è tornato a essere un grande giocatore grazie al suo allenatore che l'ha fatto diventare ciò che è. Poi secondo me il tempo sarà galantuomo e vedrà se quello che stiamo dicendo è la cosa più giusta o meno."
SULLA RINUNCIA ALLA FASCIA - "Io posso parlare per quello che può essere la mia esperienza nei confronti di questo ragazzo che conosco da quando era in tribuna a Treviso, parliamo del 2008. Per me è sempre stato il ‘soldato’ in primis di Antonio Conte, e poi è stato un soldato comunque della Juventus, un soldato, un uomo della triade in questo caso di Buffon, Barzagli e Chiellini. Quindi con tutto il rispetto io penso che se dovesse fare questo passo indietro (rinunciare alla fascia di capitano n.d.r) e tornare nel suo ruolo, riuscirebbe a dare il meglio dov'è più accentratore. Quindi magari meno responsabilità, dove lui è focalizzato totalmente su di lui. Leonardo è un giocatore che fondamentalmente, a differenza magari di altri, non è nato campione: è diventato un campione. E di conseguenza è diventato campione attraverso il lavoro, attraverso il sacrificio, ma soprattutto attraverso la centralità che lui ha di se stesso"
SULL'EPULSIONE - "Secondo me l'espulsione di ieri è un grande game over, come dire, la prima parentesi con il Milan, e adesso logicamente c'è la rinascita. Io penso che ci sarà una grande soddisfazione, lui ha una grande voglia di rivalsa e soprattutto, a parte le soddisfazioni che magari potrà avere nelle prossime ore, io penso che Leonardo non farà altro che rifarsi con il Milan e di conquistarsi quella maglia. L'espulsione di ieri secondo me è come dire di chiudere un capitolo, questo primo capitolo che è iniziato con il Milan. Io ho sempre sostenuto che un'aquila vola sopra la tempesta, di conseguenza gli uccelli stanno in mezzo alla tempesta ma l'aquila sta sopra. Leonardo in questo momento sta facendo questo, condivide e accetta le critiche giuste perché non è Leonardo Bonucci della Juventus, però lui ha fame di tornare più forte anche di prima, assolutamente, perché ha molta più esperienza”.
SULL'UMORE DI BONUCCI - "Di Leonardo la cosa che mi piace di più, oltre al fatto che è una persona molto disponibile, è una persona estremamente intelligente, dove trasmuta il negativo in positivo. Lui ha ben capito che ieri ha toccato il fondo. Magari è stato anche sfortunato, ma non mi piace, la sfortuna per me non esiste. Per me esiste comunque questa situazione, quindi game over nel senso come dire: ok, ora si riparte più forti di prima, più affamati di prima. Abbiamo già deciso cosa dobbiamo fare, io sono felice, lui lo è più di me, e andiamo avanti cercando semplicemente di fare quello che abbiamo fatto: migliorarsi sempre di un millimetro e questo è il nostro obiettivo. Ripeto, tutta questa fama che ha avuto al Milan secondo me è stato molto bello, gratificante, però secondo me magari non ha fatto così tanto bene a lui. Lui è un giocatore umile, un giocatore normale, che deve diventare un campione, e quindi tutta questa situazione che è stata creata magari non lo ha aiutato sotto un aspetto ripeto egoico. Questa situazione, questo bagno di tempesta secondo me sicuramente torna con i piedi per terra, per farlo essere ancora più umile e più affamato di prima".