Il club aggredito ha dichiarato: «Non è accaduto per motivi sportivi, ma perché rappresentiamo Israele. Noi siamo contro la violenza, crediamo nella convivenza e nella tolleranza».
L’incidente accade proprio ora che si teme una nuova ondata di anti-semitismo in Europa, in crescita da quando c’è stata l’escalation di violenza tra Hamas e Israele. Nel weekend scorso ci sono stati gravi scontri davanti alla sinagoga di Parigi, sono stati bruciati negozi gestiti da ebrei e 19 persone sono state arrestate.
In Germania si sono sentiti slogan nazisti, inneggianti alle camere a gas, un turista israeliano è stato salvato dagli agenti mentre un gruppo di persone gli gridava: “Ebreo, noi ti prenderemo”. A Essen 14 persone sono state arrestate perché pianificavano un attacco alla sinagoga, la casa del rabbino olandese è stata attaccata due volte in questa settimana. L’ambasciatore israeliano in Germania ha parlato di persecuzioni: «Pare di essere tornati al 1938».
La Germania ha assicurato che non tollererà questi comportamenti razzisti e la Merkel in conferenza ha dichiarato che la Germania farà di tutto per tenere al sicuro i cittadini ebrei. Francia, Italia e Germania sono uniti nel condannare la violenza. C’è comunque preoccupazione. Spesso non si grida “Morte a Israele”, ma “Morte agli ebrei”, segno che dietro l’indignazione per il conflitto in Medio Oriente, si potrebbe nascondere un sentimento profondamente antisemita.