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    Monza, Pessina: 'Oggi non siamo più la sorpresa del campionato. Allegri? Bada al sodo come me. Ecco come si batte la Juve...'

    Monza, Pessina: 'Oggi non siamo più la sorpresa del campionato. Allegri? Bada al sodo come me. Ecco come si batte la Juve...'

    Il capitano del Monza Matteo Pessina ha rilasciato un'intervista a Tuttosport in vista del match con la Juventus di stasera. Di seguito le dichiarazioni:

    IL CAMMINO DEL MONZA - "Lo scorso anno eravamo un po' la sorpresa del campionato, come ora possono essere Frosinone e Genoa. Oggi non lo siamo più e per questo è ancora più difficile: chi ci incontra sa che troverà un avversario con cui ha già faticato, lo percepisco in campo come ci sia ben altra attenzione quando ci affrontano. È più tosta, ma noi siamo cresciuti e diventati ancora più forti".

    LE IMPRESE CON LA JUVE - "Erano momenti diversi della stagione. All’andata è stata la prima vittoria in A, indimenticabile anche perché arrivata contro la Juve: venivamo da un cambio di rotta, volevamo una vittoria prima possibile, ma non pensavamo sinceramente che arrivasse proprio contro di loro. Quando li abbiamo battuti a Torino eravamo consci di quello che eravamo diventati: una squadra difficile da affrontare, corta, compatta, che si difendeva e attaccava bene".

    IL RAPPORTO CON LOCATELLI - "Quante volte ho sentito Manuel questa settimana? Neanche una, l’ho sentito dopo l’infortunio alla costola: però mi aveva detto che stava fuori 25 giorni e invece con l’Inter è entrato, c’è qualcosa che non quadra in questa guarigione miracolosa... Sfide di ping pong? Lui ha più estro e talento, io vinco. Io sono un Ronaldo, lui è un Messi. Di certo l’unica volta che ci hanno ripresi ho vinto io, anche se lui tuttora lo nega: ma ci sono le prove". 

    LA MANCANZA DI BERLUSCONI - "Ci manca tanto. Un po’ parlava per massime, ma - dette da lui - ti arrivavano e ti rimanevano dentro. Il mio grande rimpianto è non aver fatto una colazione con lui dopo il gol contro Malta, da primo giocatore del Monza in azzurro. Eravamo in parola, poi non siamo mai riusciti a organizzarla".

    ALLEGRI - "Allegri ha detto che il dna Juve è stare zitti, tenere il profilo basso e lavorare: quanto lo ritrova in Palladino? Queste caratteristiche sono anche le mie e forse anche per questo apprezzo tantissimo Allegri. È un grande allenatore, uno dei migliori in circolazione, proprio per le sue idee: è uno che bada al sodo, vuole vincere e non gliene frega tanto che si parli male di lui, tanto il suo lavoro lo fa bene portando risultati. Rivedo in Palladino le stesse caratteristiche: in questo viene fuori il passato del mister a Torino".

    COME SI BATTE LA JUVE - "Bisogna mettere in campo tutto quello che mettiamo in ogni partita, senza avere l’angoscia o la paura di affrontare una grande squadra. In pratica, dobbiamo giocare da Monza".

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