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Monza, le pagelle di CM: Valentin Carboni sfiora l'impresa, disastro Kyriakopoulos
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Di Gregorio 7: reattivo sul rigore di Vlahovic, è strepitoso sulla ribattuta del numero 9 bianconero. Nulla può sulla violentissima incornata di Rabiot. In questo momento è probabilmente il miglior portiere della Serie A: a quando la Nazionale?
D’Ambrosio 6: prudente e guardingo, punta sull’esperienza per affrontare i duelli uno contro uno in cui è impegnato. Trasmette sempre una buona solidità, anche se ogni tanto tende ad essere un po’ irruento. Sfortunato nel finale pirotecnico, quando respinge una prima volta il tentativo di Gatti.
Marì 6: il duello tutto fisico con Vlahovic finisce in parità. Prova anche un paio di sortite offensive, seppur senza esito. Si conferma elemento prezioso per la difesa biancorossa: esce probabilmente per le non perfette condizioni fisiche.
(21’ st A. Carboni 6: con il suo ingresso il Monza passa alla difesa a quattro. Interpreta con buona personalità il suo spaccato di gara, provando spesso ad affondare contro una Juventus arroccata in difesa).
Caldirola 6,5: mobile, attento e concentrato, si sdoppia tra ripiegamenti al centro e assistenza a Kyriakopoulos sul binario mancino. Che il Monza giochi a tre o a quattro elementi, raramente va in difficoltà: un modello per tutti i compagni.
Brindelli 5: sul piano della corsa e dell’intensità riesce a reggere le folate di Kostic e Chiesa. Purtroppo per il Monza non riesce mai ad abbinare qualità e quantità, dimostrando qualche limite sul piano tecnico.
(1’ st Colombo 5,5: con il suo ingresso il Monza sembra guadagnare ulteriore possesso e metri di campo: tuttavia è un fuoco di paglia, visto che ben presto la difesa bianconera prende le giuste accortezze per contenerlo)
Gagliardini 5,5: più confusionario del solito, sembra attraversare una fase di minor brillantezza: merito anche della mediana bianconera. Perde Rabiot in occasione del vantaggio ospite.
Pessina 6: il più lucido dei suoi in una difficile prima frazione, quando il centrocampo della Juve lo mette spesso in inferiorità numerica. Giostra efficacemente un gran numero di palloni cercando crepe nel muro bianconero. Cresce nella ripresa, trovando anche lo spazio per una conclusione pericolosa.
Kyriakopoulos 5: commette una grave leggerezza in marcatura su Cambiaso che costa un rigore e l’ammonizione. Forse gioca condizionato da questo episodio, ma la sua prestazione è decisamente insufficiente: impreciso, timido, subisce costantemente gli affondi di Cambiaso e McKennie.
(21’ st Pedro Pereira 6: non giocava uno spezzone da oltre un mese. Subentra con l’atteggiamento giusto segnalandosi per un paio di chiusure determinanti)
Colpani 5,5: il biancorosso più atteso delude le aspettative. Firma un paio di guizzi brillanti nel primo tempo, trovando anche la conclusione, ma nell’unica occasione a tu per tu con Szczesny manca il controllo abbastanza clamorosamente. Cala di rendimento – e non è la prima volta – con il passare dei minuti.
(31’ st V. Carboni 7: il classe 2005 firma il suo primo gol in Serie A. Fa sognare il Monza sfiorandone un altro da cineteca oltre il 6’ di recupero. Dopo diversi spezzoni convincenti si candida per una maglia da titolare sulla trequarti).
Machìn 5: un tempo alla ricerca della corretta posizione in campo. Non riesce mai a dare qualità e incisività alla manovra monzese, pur toccando un discreto numero di palloni. Resta negli spogliatoi al 45’.
(1’ st Mota 6: piccolo passo in avanti rispetto alle ultime, opache prestazioni. Più incisivo rispetto al compagno sostituito, è determinante in occasione della rete di V. Carboni. Spreca però una buona occasione calciando malamente da buona posizione. Può e deve dare di più, come sostiene Palladino).
Ciurria 6: un tempo senza incidere nell’inedito ruolo di “falso nueve”, una ripresa decisamente più brillante. A suo agio sulla fascia, scodella diversi cross interessanti e mostra a tratti la brillantezza vista lo scorso torneo. In crescita.
All. Palladino 5,5: la scelta dell’attacco “leggero” nel primo tempo non paga. I biancorossi non riescono mai a rendersi pericolosi se non quando cambiano gli interpreti nella ripresa. Bravo nel ridisegnare la squadra e – ancora una volta – nel trovare il gol dalla panchina – ma la prima frazione resta un rimpianto.