Andrei, ma non posso. La situazione di Riccardo Montolivo rappresenta il simbolo della strana estate viola ancora tutta da decifrare. C´è una parola che tormenta Montolivo da mesi: quasi. Nell´ordine Montolivo è stato quasi un giocatore dell´Inter. Poi, prima dell´arrivo di Pirlo, quasi della Juventus. Per qualcuno aveva già firmato con il Bayern ("parla tedesco" dicevano). Infine la storia col Milan. Il club al momento più interessato al centrocampista. Il fatto è che Montolivo, da capitano inamovibile è diventato un giocatore in bilico, lontano dalla squadra senza ancora andarsene del tutto e nelle mani di una società, quella viola, irrigidita dalla paura di essere presa per il collo con offerte da saldo a fine mercato. E dire che la separazione doveva essere consensuale ed indolore. Sancita il venerdì precedente all´ultima di campionato (a Brescia), con un summit in sede tra i vertici viola, il giocatore ed il suo agente. Come si sia passati dagli ottimi rapporti alle tensioni non è dato saperlo. Le due parti hanno diverse verità, ovviamente contrapposte. L´unica cosa certa parla di un divario tra le parti che sta portando ad uno stallo pericoloso. La Fiorentina fa sapere che il giocatore vale 10 milioni, non un centesimo meno. Altrimenti non si muove. E toccherà a Mihajlovic decidere se schierarlo o meno. Con lo stesso Mihajlovic che intorno a Montolivo ed al 4-3-3 continua a far girare la squadra, pur sapendo che tutto può cambiare in qualsiasi momento. L´arrivo di Kharja permetterà al tecnico di provare nuovi moduli, ma pensare ad un Montolivo in panchina o in tribuna sembra difficile. Riccardo nel frattempo continua ad allenarsi seriamente. Mentre la fascia di capitano è già altrove, nelle mani di Gamberini.