Calciomercato.com

  • Getty Images
    Montella: 'Mati ha chiamato, voleva il Milan. Ascolto i consigli di Berlusconi'

    Montella: 'Mati ha chiamato, voleva il Milan. Ascolto i consigli di Berlusconi'

    Oggi il Milan di Vincenzo Montella scenderà in campo contro il Bournemouth, ma per il tecnico rossonero è tempo anche di grand interviste per chiarire la propria posizione dopo le tante bocciature ricevute al termine del mercato. Parlando ai microfoni di Premium Sport Montella ha voluto fare il punto su questi primi due mesi sulla panchina del Milan: "Sono molto soddisfatto di come stanno andando le cose, ci sono punti che dobbiamo migliorare ma stiamo ponendo delle basi importanti. Ci vorrà del tempo per raggiungere la perfezione, anche se nel calcio non esiste. Al Milan le ambizioni sono diverse rispetto ai club in cui sono stato. Questo per me è una responsabilità ma è anche una motivazione: è un piacere vivere di queste emozioni”. 

    IL "CASO" MATI FERNANDEZ - "Se ho chiamato Mati FernandezCon Mati c’è un rapporto splendido da tempo, c’è una stima reciproca e non mi va di smentire la telefonata. Forse è più giusto dire la realtà delle cose, probabile che mi abbia chiamato lui, per un consiglio e per capire se ci fosse una possibilità perché lui aveva un desiderio di venire al Milan e poi l’ha dimostrato. Diciamo che ci ha convinto lui: aveva un forte desiderio di venire e appena c’è stato uno spiraglio abbiamo concluso”. 

    ESORDIO DIFFICILE - "L’ultima partita mi ha lasciato molto amaro in bocca. Però anche a Napoli abbiamo fatto delle ottime cose, dobbiamo migliorarne delle altre, soprattutto per quanto riguarda i gol subiti. Però la voglia di lavorare e di mettersi a disposizione è tanta, vogliamo dare soddisfazioni ai tifosi, alla società e anche a noi stessi.

    IL NERVOSISMO - "Sulle espulsioni bisogna contestualizzare, quella di Paletta non era per nervosismo così come quella di Niang che è stata molto ingenua. Per raggiungere obiettivi importanti dobbiamo migliorare anche questo aspetto, perché la malizia e la scaltrezza devono far parte del bagaglio di un giocatore. Quella di Kucka invece è stata dettata dal nervosismo, lui dopo la gara era molto dispiaciuto e consapevole di aver sbagliato"

    SU BERLUSCONI - "Berlusconi è veramente appassionato, è dentro la realtà del Milan e trasmette entusiasmo e voglia di vincere attraverso le parole. Mi ha chiamato molte volte, l’ultima volta prima della gara col Napoli. Mi ha dato dei consigli molto preziosi, a me piace ascoltare e lui è sempre molto partecipe.” 

    PAGELLE INGIUSTE - "Vorrei stampare le pagine dei giornali con le pagelle del mercato per farle vedere ai giocatori: credo che questo gruppo valga molto di più di quello che la stampa pensi. Il mio voto al mercato va contestualizzato: in questa fase di transizione è stato molto complicato per Galliani fare mercato, nonostante la sua enorme esperienza, perché il budget a disposizione era quello che era".

    INTER DIETRO AL MILAN - "Un consiglio a Frank de Boer? Intanto mi auguro che l’Inter arrivi dietro al Milan. Al di là di questo lui nel suo percorso ha dimostrarto di essere un ragazzo molto intelligente oltre che un mister preparato. Il mio consiglio è quello di farsi seguire da chi è all’Inter da più tempo, penso per esempio a Javier Zanetti”. 

    OBIETTIVO EUROPA - "Bisogna migliorare. La nostra aspirazione non può che essere tornare in Europa, quantomeno attraverso l’Europa League anche se non sarà facile perché le rivali come Juve, Napoli, Roma e Inter hanno investito e si sono rinforzate molto. Noi dovremmo fare la corsa solo sui noi stessi e dobbiamo crescere attraverso il nostro modello di gioco”. 

    SCELTE DI CAMPO - "Credo che Bacca sia un calciatore di caratura internazionale che va stimolato e sfruttato per le sue caratteristiche. Contro il Napoli si è visto meno anche perché contro la difesa azzurra è difficile apparire, ma lui ha comunque fatto un lavoro straordinario, aiutando la squadra. Suso non ha ancora dato il meglio di sé: ha potenzialità enormi ma deve crescere nella continuità e anche nella convinzione, è un po’ timido e dovrebbe rischiare qualcosa in più negli ultimi 30 metri. Deve essere più incisivo perché ha le qualità per farlo. Donnarumma è impressionante per la sua tranquillità con cui vive questa notorietà e questa responsabilità. Non è semplice essere il portiere del Milan e, adesso, anche della Nazionale e si può rischiare anche di compiere qualche passo falso nella gestione della quotidianità. Ma lui in questo ha una serenità veramente devastante".


    Altre Notizie