Montella e Stramaccioni:| Impronta giovane
Montella e Stramaccioni, allenatori rispettivamente di Fiorentina e Inter, rappresentano fino ad ora, due piacevoli rivelazioni del campionato. Il primo cerca di inculcare alla squadra un gioco propositivo, per lunghi tratti anche bello da vedere, il secondo bada più alla concretezza e alla compattezza della squadra.
Entrambi sono giovani, alle prime esperienze da allenatore (per Stramaccioni è la prima in assoluto), ma entrambi hanno già dato un'impronta decisa alle proprie squadre, quell'impronta che ti fa dire, sia dagli spalti dello stadio, che dal divano di casa "si vede la mano dell'allentatore".
E' bello vedere che nonostante i due "ragazzi" non abbiano l'esperienza navigata di Trapattoni, di Capello, di Zeman, siano rispettati dalla società, dai giocatori, dallo staff e dai tifosi. Questo è segno di civiltà e di intelligenza. Segno di un progetto preciso che sta alla base delle scelte societarie, condivise con i rispettivi allenatori.
Montella ha il compito di ridare entusiasmo dopo una stagione passata avara di gioie, ma piena di polemiche e amarezze per i tifosi viola, Stramaccioni ha il delicato compito di far dimenticare l'Inter vincente del recente passato, ripartendo da una struttura comunque solida che preveda l'inserimento di giocatori giovani, di qualità e di prospettiva, nel più breve arco temporale possibile.
Firenze e Milano sono due piazze difficili, dal "palato fino", che capiscono di calcio, che sanno trascinare le rispettive squadre con passione, ma che a volte pungono e mugugnano ai primi segni di cedimento. Montella e Stramaccioni si sono messi in gioco in due città bellissime ma al tempo stesso non facili, dove le pressioni si sentono, dove l'Artemio Franchi e il Meazza possono condizionare e "macchiare" presto qualsiasi carriera (ci sono esempi di allenatori e giocatori che hanno subito più di altri la "pressione dello stadio").
Montella e Stramaccioni, due allenatori che hanno dimostrato fino ad ora la giusta personalità per stare in queste piazze, con scelte anche rischiose e determinate, dialogando con i giocatori, coinvolgendoli, siano essi giovani o senatori di esperienza, sapendo presto guadagnarsi la stima degli stessi anche sul campo di allenamento, giorno dopo giorno.
Montella e la Fiorentina dovrebbero trovare un po' più di incisività in attacco, da abbinare ad una manovra di gioco ariosa e piacevole che spesso dimostrano di avere; Stramaccioni e l'Inter dovrebbero trovare un miglioramento sul piano del gioco da abbinare ad un attacco che spesso si dimostra cinico e concreto. Fantasticando, se si fondessero le cose, si otterrebbe una squadra bellissima da vedere e concreta in fase di realizzazione. Due allenatori in alcuni aspetti simili e che forse si completano.
Entrambi si sanno mettere in gioco, con moduli e rose differenti. Montella ha portato innovazione e richiesto moltissimi nuovi giocatori, Stramaccioni ha saputo cambiare modulo in corsa, dando sicurezza e rigenerando alcuni giocatori. Entrambi però hanno portato un entusiasmo che pare aver coinvolto tutti, dal magazziniere al tifoso più esigente.
Le potenzialità di questi due giovani allenatori ci sono. Sta a loro saperle ancora sviluppare e metterle a disposizione delle rispettive squadre. E' il primo passo per dare al calcio un'impronta giovane, impronta di cui lo stesso calcio ne avverte talvolta il bisogno.