Montella:| 'De Rossi? Volentieri'
«De Rossi mi voleva a Roma? Potrebbe venire lui a Firenze». Sorride, Vincenzo Montella. Scherza perché sa che il sogno, portafogli sul tavolo, è destinato a rimaner tale. Però è un segnale chiaro: l'Aeroplanino è atterrato in Toscana e non ha intenzione di decollare. Pensa al presente, pensa al domani e guarda al futuro senza rimpianti. «Forse sarò emozionato, perché entrare all'Olimpico è sempre speciale. Però non ho rimpianti, rancori, rimorsi: sono state fatte delle scelte e sono contento così, soprattutto adesso». La sua Fiorentina alla Catalana nell'animo e nel possesso palla, dovrà fare a meno di Pizarro, in Cile per la prematura scomparsa della sorella, e porterà Jovetic soltanto in panchina. Per questo Montella shakererà il suo undici titolare, con possibili sorprese dal cilindro: ieri ha provato Cuadrado seconda punta con Toni ariete e Cassani sull'out destro. Opzione golosa, l'alternativa è El Hamdaoui seconda punta ed il colombiano ancora sull'esterno.
Firenze si fida, ad occhi chiusi: il gioco champagne della viola di quest'anno è delizia per gli occhi di una città reduce da due anni nefasti. «Zeman? Ha fatto la storia, è sempre da studiare: fa segnare le proprie squadre e nelle ultime partite non ha subito neanche gol. Da trent'anni chi ci gioca contro sa come si schiera in campo ma trovare contromisure non è mai facile». A ciascuno il suo mentore, a ciascuno la sua dimensione. «Questa Fiorentina deve ancora capire dove può arrivare, ma siamo molto ambiziosi”. Il mito narra che Firenze, in cuor suo, sogni pure lo scudetto. Miti. Leggende. «Come quella di un mio presunto litigio con Baldini: tra noi c'è un rapporto... Franco. Perdonate la battuta». E che dire di Totti? «È intramontabile: gioca anche quest'anno ai massimi livelli. Mi stupisce continuamente anche perché tatticamente non è l'esterno perfetto per la filosofia zemaniana. E non si dica che se lui e Toni sono sempre sulla breccia, il calcio italiano è in caduta libera: sono due cose non in relazione, perché Francesco e Luca sono due grandi professionisti».
Mosse e contromisure, infine. Tredici marcature su calcio piazzato, grazie agli schemi dipinti dallo stratega viola Gianni Vio, spiegano perché ieri Zeman abbia deciso di allenare i suoi sulle palle inattive. «Noi, invece, staremo attenti alle loro verticalizzazioni. Fare paragoni tra la Fiorentina e la Roma è sbagliato. I giallorossi, hanno l'attacco più forte d'Italia ed hanno speso più di cento milioni negli ultimi anni. Però mi tengo i miei».Più un sogno, destinato a restar tale. Daniele De Rossi.