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Mondiali Qatar2022, il calcio come 'soft power': investimenti record per 'pesare' nel Golfo Persico
I NUMERI DEL PROGETTO - Solo l’investimento governativo, al termine del progetto Qatar2022, sarà nell’ordine dei 157 miliardi di euro, con investimenti per la ristrutturazione e la costruzione degli stadi (sedi delle gare ufficiali) pari a 8,9 miliardi di euro (otto in sei diverse località). Il Mondiale qatariota non sarà soltanto il più importante evento sportivo su scala mondiale, ma anche il volano per una serie di attività che toccano diversi ambiti economico-industriali. Per la costruzione di strade e autostrade, ad esempio, sono stati spesi, fino ad oggi, 25 miliardi di euro. Altri 20 miliardi hanno impattato, positivamente, sul settore alberghiero (la crescita della capacità ricettiva-alberghiera in Qatar, grazie al Mondiale, è di 90 mila nuove stanze in alberghi minimo 5 stelle), anche se il budget più interessante (42 miliardi di euro) ha interessato, soprattutto, il comparto aeroportuale. Un evento iridato come la Fifa World Cup genera anche investimenti nel settore della sicurezza (come nel caso delle Olimpiadi l’obiettivo primario è prevenire potenziali attacchi terroristici): circa 28 miliardi di euro. Tutto questo fiume di denaro, nell’anno dell’evento (il 2022) influenzerà la crescita del Pil nazionale: gli analisti infatti stimano un +2,2%. Da non sottovalutare infine l’attenzione mediatica generata. Per il Mondiale sono attesi 3,2 miliardi di contatti tv. Di fatto uno “spot”, della durata di un mese, sul ricco Paese della penisola araba, così come sulle strutture e infrastrutture di ultima generazione (messe in campo per ospitare l’evento iridato).
INVESTIMENTI RECORD - Per ritagliarsi un ruolo di assoluto prestigio nell’area strategica del Golfo Persico, il Governo ha investito, negli ultimi quattro anni, in infrastrutture, il 30% del Prodotto interno lordo (una percentuale mai spesa, nella storia dell'economia mondiale, da un singolo Stato). Tra le opere più importanti, ad esempio, vi è la costruzione della metropolitana di Doha, che si svilupperà per più di 80 km riuscendo a collegare ben 37 stazioni. Questi investimenti, così come l’essere riusciti a portare a casa, a sorpresa (vincendo, nel 2010, per 14 voti a 8 sugli Stati Uniti), il Mondiale di calcio, serviranno al Qatar per affermare, tra l’altro, una leadership geopolitica, oltre che economica, nel Golfo Persico. Soprattutto nel confronto con Kuwait e Bahrein, esplosi economicamente molti anni prima dei qatarioti, ma che non hanno mai utilizzato lo sport, e nello specifico il calcio, come un “soft power”, ovvero come uno strumento di credibilità e accreditamento internazionale.