Momenti Di Gioia: da Weah a Eto'o, da Kaladze a Cruz, i calciatori in politica
Il calcio e la politica, due mondi così distanti ma in realtà così vicini: lo testimonia il copioso numero di calciatori che hanno scelto di intraprendere la via istituzionale dopo una carriera nel mondo del pallone. Non può essere un caso se tanti calciatori hanno deciso di dedicarsi alla politica per provare ad aiutare il proprio paese anche fuori, dopo averlo fatto sul terreno di gioco: uno spirito di iniziativa e una volontà di essere importanti, non soltanto nell'ambito dello sport, che ha colpito diversi ex, delle più disparate nazionalità.
DA ETO'O A WEAH - Ieri l'ex attaccante dell'Inter e del Barcellona Samuel Eto'o ha dichiarato: "Io Presidente della Repubblica del Camerun? Non vedo perché non potrei esserlo. Sogno la presidenza del mio Paese proprio come Giulio Cesare sognava con Roma. Avrei undici ministri e sette segretari di Stato, rispettando lo spirito collettivo e adottando uno stile tattico flessibile. Weah? Lui non è un modello per me, semmai sono io ad essere un modello per lui". Dichiarazioni poi bruscamente smentite nella giornata di oggi, ma che lasciano intravedere comunque una possibilità di vedere l'attuale centravanti del Konyaspor rappresentare il suo paese, un giorno.
DA RIVERA A SHEVCHENKO - Proprio come un altro africano ex di una squadra di Milano, il liberiano ex attaccante del Milan George Weah, diventato presidente della Liberia nel dicembre dello scorso anno, dopo diversi tentativi e una lunga campagna elettorale. O come un altro ex Milan, Kakhaber Kaladze, ex Ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali della Georgia e secondo vicepremier del governo Ivanishvili, e dall'ottobre dello stesso anno sindaco della capitale Tbilisi. Politica che coinvolge appieno gli ex rossoneri: Gianni Rivera, l'Abatino del Milan è stato infatti deputato per quattro legislature e sottosegretario alla Difesa. O come Shevchenko, che aveva scelto di aderire al partito Ucraina - Avanti!, ex Partito Social Democratico Ucraino, di Natalia Korolevska, senza però avere grande successo in questo nuovo campo.
DA JULIO CRUZ AD HAKAN SUKUR - Al Milan ha giocato anche Giovanni Galli, candidato sindaco a Firenze poi sconfitto dal rivale Matteo Renzi. E a Milano sono stati anche Julio Cruz e Hakan Sukur, ex attaccanti dell'Inter: l'argentino si era infatti candidato a sindaco per la città di Lomas de Zamora, vicino Buenos Aires, mentre il turco è stato eletto deputato in Parlamento nelle fila del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, prima di entrare in rotta con il presidente Erdogan, che lo ha fatto anche arrestare. Meglio è andata all'ex Bologna Carlo Nervo, diventato sindaco di Solagna, e al brasiliano Romario, eletto prima deputato e poi senatore in Parlamento alle Elezioni brasiliane nelle file del Partito Socialista Brasiliano.
DA MAURO A TACCONI - Massimo Mauro è stato, prima di divenire commentatore di Sky, Deputato nel 1996 e consigliere comunale di Torino nel 2006, Marco Tardelli invece è stato candidato per il PD alle elezioni del Parlamento europeo nel 2014, Stefano Tacconi si è candidato alle elezioni europee e in seguito come presidente della Regione Lombardia e come consigliere comunale di Milano.
DA PELE' A ZICO - Chiudiamo con tre sudamericani: Pelé è riuscito ad imporsi anche in politica, ricoprendo la carica di ministro dello Sport brasiliano. Durante il suo mandato propose una legge per ridurre la corruzione nel calcio brasiliano, che divenne nota con il nome di “Legge Pelé”. Inoltre è stato nominato anche ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente e nel giugno. Carlos Valderrama dopo aver rappresentato in campo la Colombia è stato candidato alle elezioni per il Senato del suo Paese, così come Zico in Brasile. Tutti calciatori che hanno scelto di essere utili: dalle scarpette di gioco all'abito elegante.
@AleDigio89