Momenti Di Gioia: Cristiano Ronaldo e Suarez, modi diversi di essere padre
I social hanno portato alla ribalta un aspetto della vita dei calciatori che spesso era rimasto nascosto o lontano dai riflettori, quello della vita da papà: chi gioca a pallone spesso infatti riesce ad avere la disponibilità econominca per procreare sin da molto giovane, come testimonia ad esempio Nicolò Barella, centrocampista del Cagliari in odore di Inter, che a soli 21 anni (è nato nel 1997) sta per avere il secondogenito dalla compagna. Da Instagram, Facebook e Twitter si evince in maniera curiosa dai vari giocatori un'interpretazione diversa del ruolo genitoriale.
RONALDO 'IL COMPETITIVO' - Modi diversi di essere padre, anche tra colleghi, che vogliono probabilmente impartire messaggi differenti alla propria progenie. Ad esempio, Cristiano Ronaldo è un agonista per natura, anche con proprio figlio: così, persino mentre guarda la tv con Cristiano Ronaldo Junior, l'asso portoghese della Juve si cimenta nella sfida e decide di provare a spegnerla senza telecomando, con l'aiuto di un fucile giocattolo. Chiaramente CR7 ottiene la vittoria con il piccolo e termina la story su Instagram con tanto di esultanza col celebre marchio di fabbrica e il classico urlo "Siuuuuu". Un'educazione particolare, con un atteggiamento che forse vuole già manifestare al figlio quanto conti e sia importante essere il migliore.
SUAREZ 'IL TENERO' - Diverso invece il comportamento dell'attaccante del Barcellona Luis Suarez: l'uruguaiano, nelle vesti inedite di tenero papà, lascia strada al figlio Benjamin che, maglia blaugrana addosso, calcia i rigori al padre il quale, pur intuendo la traiettoria dei tiri, li lascia passare in porta. Un approccio più edulcorato e forse più utile alla crescita del bambino, non catapultato subito nel competitivo mondo dei grandi. Due modi diversi di essere padre, secondo voi qual è il più corretto?
@AleDigio89