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Moggi a CM: 'Così ho portato Buffon alla Juve in mezza giornata’
L'INTUIZIONE - Voce orgogliosa, di chi con una zampata finale ha fatto decollare un affare che era indirizzato verso un’altra direzione: "Lo voleva anche la Roma ed era vicino al Barcellona, ma quando l'ho chiamato io non ha posto nessun vincolo. E anzi: da quel momento in poi ha voluto solo la Juve". E Juve fu. Ma quel vecchio volpone di Moggi l'aveva puntato già da tempo: "Il primo ricordo di Gigi da giocatore è quando abbiamo affrontato il suo Parma, mi ha esaltato talmente tanto che non ho mai pensato di prendere altri portieri". Obiettivo puntato, colpito e affondato.
LEADERSHIP - Negli anni sono stati tanti i club che hanno provato a portarlo via da Torino, ma: "Io non ho neanche mai pensato di sedermi a trattare la cessione di Buffon. Non ho mai preso nulla in considerazione". Gigi in bianconero stava talmente bene che: "Non mi ha mai dato preoccupazioni, andava in porta e parava tutto. Meglio di così...". I dirigenti dormivano sogni tranquilli, i giovani lo prendevano come punto di riferimento: "E' stato un giocatore 'vero', perché scendeva in campo per la maglia e nello spogliatoio era uno di quelli che incitava tutto il gruppo". Ora il futuro di Buffon è tutto da scrivere: "Leggo che può entrare in Nazionale, se così fosse penso che possa diventare una certezza per i giocatori che arriveranno in Azzurro. Ha carisma, sa quello che dice". Personalità da vendere, leadership riconosciuta da compagni e avversari. Una nuova avventura all’orizzonte: Buffon dice addio al calcio, e Moggi si emoziona ancora.
@francGuerrieri