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Mkhitaryan show, questa Roma può rivedere i suoi obiettivi. Scamacca farà le fortune del Genoa
Dopo 13 minuti i calcio ordinato e autorevole, la Roma ha perso per l’ennesima complicazione muscolare il suo motore sinistro Spinazzola, il giocatore che più di ogni altro ha contribuito alla crescita dell’orchestra di Fonseca, per non dire della nazionale di Mancini. Il giocatore che aveva indotto Maran a modificare il modulo genoano optando per la difesa a quattro, con Biraschi, romano in esilio a Genova, deputato a sbarrare la strada al temutissimo difensore incursore. L’ingresso di Bruno Peres, destrorso confinato sulla fascia sinistra lasciando Karsdorp a destra, ha apparentemento confuso l’orchestra di Fonseca, costretta a confrontarsi con uno spartito imprevisto. Il Genoa, che aveva organizzato una partita di contenimento chiedendo a Pjaca di affiancare il giovanissimo spilungone Scamacca, si accontentava di non sbagliare. Il piano avrebbe avuto qualche probabilità di riuscita se nell’unico minuto di recupero Mkhitaryan, che aveva già intimorito Marassi con un sinistro neutralizzato da Perin con l’aiuto della traversa, non avesse inzuccato il pallone dell’inatteso vantaggio. Immagino le dolci paroline di Maran nello spogliatoio: prendere un gol di testa da un brevilineo è qualcosa di veramente scandaloso.
Dopo l’intervallo nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulle possibilità del Genoa, che invece trovava il pareggio con Pjaca, imbeccato da un eccellente lancio di Scamacca, nella circostanza apprezzabile anche come rifinitore. In pochi si accorgevano dell’errore di Smalling che teneva colpevolmente in gioco l’attaccante. Ma era il giorni di Micky, che si improvvisava punta centrale dopo l’uscita dell’evanescente Borja Majoral, francamente ingiudicabile. L’armeno silenzioso decideva di portarsi a casa il pallone con la preziosa collaborazione di Bruno Peres (cross per il 2-1) e di Pedro (assist morbido per il 3-!). Maran si aggrappava alla cabala inserendo due ex romanisti, Pellegrini e Destro, e un ex laziale, Pandev, ma il destino era irrimediabilmente segnato. Una stagione che conta 18 giocatori positivi al Covid, non promette nulla di buono.
A proposito di questo maledetto virus, consentitemi una piccola digressione. Il suo imperversare nel pianeta calcio non sembra casuale. Fate attenzione: sono positivi o sono stati positivi tutti i grandi attaccanti, da Ibra a Ronaldo da Dzeko a Immobile e forse non è un caso. I grandi attaccanti sono quelli che segnano di più e sono dunque sottoposti all’abbraccio festoso che qualcuno avrebbe voluto abolire senza riuscirci. Ogni gol, insomma, è un potenziale contagio. Per non dire delle marcature strette cui sono sottoposti alla faccia del distanziamento sociale.
:(actionzone)
Genoa-Roma 1-3 (primo tempo 0-1)
Marcatori: 47’ pt, 21’st e 40’ st Mkhitaryan (R); 5’ st Pjaca (G).
Assist: 47’ pt Pellegrini (R); 5’ st Scamacca (G), 21’ st Peres (R), 40’ st Pedro (R).
Genoa (4-4-2): Perin; Biraschi, Bani, Masiello (25’ st Ghiglione), Criscito; Lerager (36’ st Badelj) , Radovanovic (25’ st Lu. Pellegrini), Rovella, Zajc (36’ st Destro); Pjaca (16’ st Pandev), Scamacca. All. R. Maran.
Roma (3-4-2-1): Lopez; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Veretout, Lor. Pellegrini (42’ st Villar), Spinazzola (14’ pt B. Peres); Pedro, Mkhitaryan; Mayoral (15’ st Cristante). All. P. Fonseca.
Arbitro: M. Irrati di Firenze. Var: L. Pairetto di Torino.
Ammoniti: 5’ pt Zajc (G); 39’ st Maran (all. G).