Clemente Mimun: 'Si trovi una soluzione per la Lazio'
È davvero arrivato il momento di liberare la Lazio. A forza di contrapposizioni, contestazioni e battute infelici, la situazione è diventata caotica, insostenibile. Poiché né la tifoseria più critica, né Lotito, faranno passi indietro, è tempo di immaginare un passo avanti. Occorre lucidità e buon senso da parte di tutti. Essendo ormai chiarissimo che questo braccio di ferro non fa che indebolire in modo fatale il team, è necessario che Lotito e i tifosi, cioè le due componenti essenziali della grande famiglia biancoceleste - sostiene il direttore Mimun, sulle pagine de Il Messaggero - accantonino almeno temporaneamente il contenzioso, per ripartire insieme. Occorre un pizzico di fiducia reciproca e un cronoprogramma che impegni tutte le parti.
I tifosi hanno ragione nel ritenere che la squadra non si sia rafforzata, anzi. Hanno ragione nel valutare provocatorie certe posizioni della società. Hanno ragione nel desiderare una Lazio più ambiziosa e determinata, che punti ad un ruolo importante in Italia ed in Europa. Lotito ha sicuramente salvato la società dall’estinzione un decennio fa. Ha anche pescato ottimi elementi negli anni e portato a casa un paio di risultati importanti. Ha reso stabile la situazione finanziaria, a differenza di altri team che brillano oggi, ma hanno voragini nei bilanci, altro che fair play finanziario. Il presidente, però, deve capire che, quando ricordo che la Lazio non è solo una spa, ma soprattutto una spe (società per emozioni), non faccio una battuta, non conio uno slogan. La Lazio è anche, secondo me soprattutto, dei suoi tifosi e lo sarà sempre. A differenza dei vertici societari che segnano frammenti di una storia, ma inevitabilmente si avvicendano. Lotito deve cambiare registro. Si apra un dialogo coi tifosi. Sarà inevitabilmente ruvido, ma in famiglia accade anche questo. L’importante è avere obiettivi comuni. Il presidente si impegni a rafforzare la squadra dalla prossima campagna acquisti e affidi ad un nuovo dirigente nel cuore dei tifosi, il dialogo con la nostra gente (io propongo Nesta). Segua, insomma, una linea coerente che porti ad una maggiore partecipazione collettiva, immaginando anche l’inserimento nel cda di un esponente dei supporters. Dica chiaro e tondo che si lavora per primeggiare. Noi tifosi dovremmo garantire una tregua, almeno fino alla prossima campagna acquisti. Dobbiamo tener conto della crescita esponenziale della nostra cantera. Sperare che i ragazzi, non solo Keita, entrino in prima squadra. E se a fine estate non si avrà prova dello sforzo reciproco, allora buona notte ai suonatori. Vorrà dire che dopo 50 anni seguirò equitazione, rafting o cricket… Ma non provarci sarebbe un delitto.