Milanmania: solito spartito, solita noia
Le cose buone o discrete viste contro Torino e Napoli hanno avuto un illusorio seguito nel primo tempo contro l'Udinese, poi - esattamente come nelle prime 2 partite - si sono dissolte lasciando spazio soltanto ai limiti dei rossoneri. Senza quella parata di Donnarumma sul rigore di Belotti a tempo scaduto alla prima giornata, il Milan oggi avrebbe un punto.
Era iniziata con una buona manovra, trame incoraggianti, movimenti e inserimenti nei pochissimi spazi lasciati dai friulani, nessun pericolo corso, una traversa, almeno altre 2 buone occasioni per andare in vantaggio.
Nella ripresa è entrata in campo una squadra molle, senza grinta, prevedibile, imprecisa. E anche Montella è finito nel mirino: dopo il cambio forzato con De Sciglio per Antonelli, riecco Honda (!) al 79' e Lapadula all'87'. Soprattutto l'ingresso tardivo dell'ex pescarese, che con la sua vivacità e grinta avrebbe potuto rompere prima la partita, ha lasciato perplessi ponendo a quel punto anche qualche dubbio anche sulla formazione iniziale.
Oltre all'atteggiamento ancora una volta molto al di sotto delle aspettative nel secondo tempo, sono state le prestazioni individuali a sconcertare. Ampiamente insufficienti Abate, Montolivo, Poli e Bacca, confortanti per 90' Suso e Paletta, discreta la prima parte di Sosa fino a che la condizione lo ha sorretto. Per il resto modestia, con lo stesso Bonaventura involuto e incerto rispetto alla sua prima edizione.
Ci si aspettavano una crescita graduale, un cambio di spartito, una musica diversa. Siamo invece ancora alla musica da camera, con un contorno di noia silenziosa.