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Milanmania, o Rangnick o Pioli: non si scappa! Elliott non commetta un grave errore
Vista la congiuntura economica che dicono si possa prospettare nei prossimi mesi, diventerà ancor più fondamentale una attenta politica legata allo scouting, che dovrà scoprire e portare giovani di eccellente livello. In questo senso, Ralf Rangnick appare una garanzia per il suo fiuto, che gli ha permesso di lanciare talenti oggi giocatori di grande livello.
Tutto a posto dunque ? Nemmeno per idea. Il dubbio che attanaglia sia il tedesco che la dirigenza milanista è legato alla situazione contingente, che non permette alcuna previsione sulla fine della stagione. Non finissero i campionati, sarebbe quasi una certezza vedere Rangnick sulla panchina del Milan. Nel caso invece si giocasse fino a fine giugno, o a metà luglio, oppure addirittura, come ventilato dal Presidente Gravina, si chiudesse tutto ad agosto, potrebbero scendere, almeno per la prossima stagione, le quotazioni del tedesco.
Il suo modo di lavorare, la sua filosofia legata alla cura dei particolari, le sue concezioni di calcio, non sempre facili da apprendere presto per il gruppo da lui allenato, non sarebbero facilmente conciliabili con il probabile poco tempo a disposizione, prima dell’inizio della stagione. Sembra, almeno così si è letto, che esistano penali nel caso una delle due parti receda dall’accordo verbale, ma in queste circostanze molto probabile che si giunga a un accordo per la stagione ’21-’22.
Scenderebbero, come detto, le quotazioni di Rangnick, ma salirebbero vertiginosamente quelle di Stefano Pioli, nel segno della continuità, in attesa del manager tedesco, se ancora libero sul mercato. Mi sembrerebbe di cecità assoluta scegliere un terzo allenatore, che non garantirebbe né affascinante rivoluzione alla Rangnick né morbida continuità garantita da Pioli .
Sarebbe un grave errore da parte di Londra, anche perché potrebbe pianificare, con razionalità e tempi lunghi, l’eventuale arrivo dell’ex allenatore del Lipsia e seguire le sue indicazoni sul mercato. Questo è lo scenario di oggi, scenario che purtroppo non può regalare certezze, perché l’incertezza sul futuro, non solo del calcio, appare l’aspetto più…certo in questi tempi drammatici. E’ stato bello intanto parlare di calcio per qualche minuto, “della cosa più importante delle cose meno importanti”, come disse una volta Arrigo Sacchi!