AFP/Getty Images
Milanmania: la vera sorpresa è Niang
Prendere tutto il buono, poco o tanto che sia. Ci prova Montella, devono provarci i tifosi del Milan. L'allenatore si è aggrappato a Bacca, ma la sorpresa positiva del debutto con il Torino è stato soprattutto Niang: assist, impegno, corsa, dribbling e continuità nei 90'. Vale la pena insistere con Suso, ha numeri, ha tiro, ha estro e può diventare importante se imparerà gli inserimenti trai due attaccanti.
L'atteggiamento dei rossoneri è stato positivo contro i granata, la gamba ha 70-75' di benzina ed è pur vero che non avendo combinato nulla fino a quel momento, la squadra di Mihajlovic nel finale ha creato problemi. In quel frangente, oltre a un paio di svarioni difensivi (molto incerto Romagnoli), si è vista soprattutto la fragilità di un centrocampo inadeguato nel suo insieme con l'eccezione (fino a che è rimasto in campo) di Bonaventura, sempre propositivo. Troppa facilità del Torino nel far partire da dietro la manovra nelle sue 4-5 azioni palpabili della partita, troppa facilità nel concludere - con un parziale così esiguo - segnando 2 gol e procurandosi un rigore. Questo il lavoro più complicato che attende il tecnico.
Per ora ci sono 3 punti, qualche nota positiva e una sensazione complessivamente incoraggiante sulle cose buone cui dover dare continuità. I difetti e i limiti restano anche contro un avversario apparso assai modesto, ma non potevano scomparire di colpo alla prima di campionato, a poche settimane dall'inizio del lavoro di Montella e con una condizione ancora visibilmente precaria. Nonostante quella tremarella finale con il piccolo capolavoro di Donnarumma, il sapore rimasto in bocca è dolce. Napoli è subito un test straordinario per misurare consistenza e carattere, sarebbe bello - pensando al futuro prossimo - avere conferme sul buono preso domenica scorsa. Poco o tanto che sia, appunto.
L'atteggiamento dei rossoneri è stato positivo contro i granata, la gamba ha 70-75' di benzina ed è pur vero che non avendo combinato nulla fino a quel momento, la squadra di Mihajlovic nel finale ha creato problemi. In quel frangente, oltre a un paio di svarioni difensivi (molto incerto Romagnoli), si è vista soprattutto la fragilità di un centrocampo inadeguato nel suo insieme con l'eccezione (fino a che è rimasto in campo) di Bonaventura, sempre propositivo. Troppa facilità del Torino nel far partire da dietro la manovra nelle sue 4-5 azioni palpabili della partita, troppa facilità nel concludere - con un parziale così esiguo - segnando 2 gol e procurandosi un rigore. Questo il lavoro più complicato che attende il tecnico.
Per ora ci sono 3 punti, qualche nota positiva e una sensazione complessivamente incoraggiante sulle cose buone cui dover dare continuità. I difetti e i limiti restano anche contro un avversario apparso assai modesto, ma non potevano scomparire di colpo alla prima di campionato, a poche settimane dall'inizio del lavoro di Montella e con una condizione ancora visibilmente precaria. Nonostante quella tremarella finale con il piccolo capolavoro di Donnarumma, il sapore rimasto in bocca è dolce. Napoli è subito un test straordinario per misurare consistenza e carattere, sarebbe bello - pensando al futuro prossimo - avere conferme sul buono preso domenica scorsa. Poco o tanto che sia, appunto.