Getty Images
Milanmania: il testamento di Inzaghi
Giorni frenetici contraddistinti da un turbinio di voci e indiscrezioni dietro le quali si fatica a stare dietro. Secondo quanto risulta a noi di calciomercato.com, la trattativa per la cessione di una quota del Milan da parte di Silvio Berlusconi ad investitori stranieri è molto avanzata ed è destinata a subire un'accelerazione nelle prossime settimane. Un'era è vicina alla sua conclusione, così come, checchè se ne dica per provare a rassicurare chissà chi, a fine campionato terminerà il breve regno di Filippo Inzaghi sulla panchina rossonera. Nemmeno un'improbabile striscia di 10 successi consecutivi da qui all'ultimo turno di Serie A salverebbero l'acerbo allenatore piacentino, che però a Palermo cerca conferme dopo il successo che prima della sosta per le nazionali gli ha tolto un po' della pressione che era piombata sulle sue spalle dopo il terribile inizio di 2015 della squadra.
SPAZIO AI GIOVANI - 10 partite dunque da qui alla fine utili soprattutto per fare le doverose valutazioni finali su quei giocatori che possono aspirare alla riconferma per la prossima stagione, a prescindere da chi sarà il prossimo tecnico. 10 partite nelle quali ci aspetteremmo da Inzaghi quel coraggio e quell'inventiva per testare soluzioni tattiche differenti o magari dare spazio a quei giovani che timidamente inziano ad affacciarsi in prima squadra. Parliamo del trequartista spagnolo Suso, del centrocampista olandese van Ginkel e, perchè no, anche di qualche ragazzo della Primavera, che Inzaghi ha aggregato al gruppo nelle ultime settimane più per fare numero che per il reale desiderio di concedergli la ribalta. Al netto della caratura dell'avversario, l'amichevole di 10 giorni fa contro la Reggiana aveva mostrato le buone qualità di Suso e la freschezza e l'intraprendenza di alcuni dei calciatori più interessanti della formazione guidata da Brocchi, da capitan Mastalli, all'esterno sinistro di difesa Felicioli e all'altro centrocampista Crociata.
IL BENE DEL MILAN - Eppure, da Inzaghi sono arrivate le solite risposte di facciata al termine della gara: "Il momento è delicato, non è facile lanciare adesso i giovani in questo Milan". Parole seguite dalla probabile nuova esclusione col Palermo di Suso dall'undici iniziale (dell'ex Liverpool restano sin qui le piccole tracce lasciate nella gara persa in Coppa Italia con la Lazio) in favore di Cerci, altro investimento invernale poco fruttifero della formazione rossonera. Con una speranza vicino allo zero di agguantare l'ultimo obiettivo stagionale, quel sesto posto che aprirebbe le porte per un clamoroso piazzamento in Europa League, perchè l'ex Superpippo si ostina a puntare su giocatori con scarsa prospettiva e che hanno ampiamente deluso nel corso della stagione? Perchè, se a più riprese ha confermato di essere un uomo Milan nel senso più aziendalista del termine, non fa davvero il bene del club provando a seminare qualcosa in vista dei prossimi anni? Largo ad una ventata di novità in questo rush finale, per non rendere del tutto impalpabile il suo apporto alla causa rossonera e provare a lasciare qualcosa di positivo in vista di quello che verrà. Un gesto che farebbe onore ad Inzaghi, in attesa dell'inevitabile commiato a giugno e l'inizio di un'altra era.
SPAZIO AI GIOVANI - 10 partite dunque da qui alla fine utili soprattutto per fare le doverose valutazioni finali su quei giocatori che possono aspirare alla riconferma per la prossima stagione, a prescindere da chi sarà il prossimo tecnico. 10 partite nelle quali ci aspetteremmo da Inzaghi quel coraggio e quell'inventiva per testare soluzioni tattiche differenti o magari dare spazio a quei giovani che timidamente inziano ad affacciarsi in prima squadra. Parliamo del trequartista spagnolo Suso, del centrocampista olandese van Ginkel e, perchè no, anche di qualche ragazzo della Primavera, che Inzaghi ha aggregato al gruppo nelle ultime settimane più per fare numero che per il reale desiderio di concedergli la ribalta. Al netto della caratura dell'avversario, l'amichevole di 10 giorni fa contro la Reggiana aveva mostrato le buone qualità di Suso e la freschezza e l'intraprendenza di alcuni dei calciatori più interessanti della formazione guidata da Brocchi, da capitan Mastalli, all'esterno sinistro di difesa Felicioli e all'altro centrocampista Crociata.
IL BENE DEL MILAN - Eppure, da Inzaghi sono arrivate le solite risposte di facciata al termine della gara: "Il momento è delicato, non è facile lanciare adesso i giovani in questo Milan". Parole seguite dalla probabile nuova esclusione col Palermo di Suso dall'undici iniziale (dell'ex Liverpool restano sin qui le piccole tracce lasciate nella gara persa in Coppa Italia con la Lazio) in favore di Cerci, altro investimento invernale poco fruttifero della formazione rossonera. Con una speranza vicino allo zero di agguantare l'ultimo obiettivo stagionale, quel sesto posto che aprirebbe le porte per un clamoroso piazzamento in Europa League, perchè l'ex Superpippo si ostina a puntare su giocatori con scarsa prospettiva e che hanno ampiamente deluso nel corso della stagione? Perchè, se a più riprese ha confermato di essere un uomo Milan nel senso più aziendalista del termine, non fa davvero il bene del club provando a seminare qualcosa in vista dei prossimi anni? Largo ad una ventata di novità in questo rush finale, per non rendere del tutto impalpabile il suo apporto alla causa rossonera e provare a lasciare qualcosa di positivo in vista di quello che verrà. Un gesto che farebbe onore ad Inzaghi, in attesa dell'inevitabile commiato a giugno e l'inizio di un'altra era.