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    Milanmania: Gattuso ha fallito! Il derby uno choc, i tifosi ammainano un'altra bandiera

    Milanmania: Gattuso ha fallito! Il derby uno choc, i tifosi ammainano un'altra bandiera

    • Carlo Pellegatti
    Mancano le alternative. Rimane Rino Gattuso. Secondo vertice in meno di 24 ore tra i dirigenti rossoneri e l’allenatore. Il primo, negli spogliatoi, appena terminata la partita di Torino. Il secondo nel pomeriggio a Casa Milan, definito propositivo, intimo e costruttivo. Si sono analizzati gli aspetti legati al momento della squadra, ma confermando la fiducia al tecnico, che guiderà la squadra fino alla fine della stagione, quando poi il Club, probabilmente, sceglierà il tecnico 2019-2020.

    Signori, si cambierà  ancora una volta! Signori, si ricomincerà da capo! Ho tifato perché Gattuso potesse essere l’allenatore del ritorno in Champions League, perché soprattutto avrebbe significato soprattutto… il ritorno in Champions League. Invece le ultime settimane hanno visto cadere tutte le certezze sulle quali la squadra aveva costruito il buon rendimento invernale. Le ultime dichiarazioni hanno evidenziato un uomo sincero, ma deluso, triste, quasi impotente sotto il peso degli ultimi risultati negativi. I tifosi stanno ammainando un’altra bandiera, dopo quelle di Seedorf, Inzaghi e Brocchi, stanchi di prestazioni negative, scorati, quasi stupiti per gli spettacoli lontani dai canoni della tradizione di stile e di classe del Milan. Chiuderemo fra qualche settimana anche questa esperienza ,in attesa delle scelte che riguardino la futura panchina.

    Perché ha fallito Gattuso? Molte le ragioni. Innanzitutto gli infortuni di Bonaventura e Biglia hanno tolto due pedine chiave sulle quali la squadra aveva messo le basi per l’eccellente cammino del girone di ritorno,un anno fa. Il rendimento di Suso e Calhanoglu è stato largamente deficitario, mai grandi e continui protagonisti nel corso dell’intero campionato. Le alternative in panchina raramente hanno inciso, spesso deludendo, impedendo a Gattuso di studiare eventuali aggiustamenti. Ora veniamo anche al lavoro del tecnico, bravo a fortificare il gruppo, a regalare certezze a giocatori reduci da stagioni complicate, bravo a trovare una continuità di rendimento sconosciuta nelle ultime stagioni. Nel momento però di alzare il livello, di superare lo choc a una sconfitta in un match chiave, il derby, non è però riuscito a reagire, affondando, a poco a poco, lui e la squadra.

    Il Milan si è fermato alle 20,33 di quel 17 marzo, nell’attimo del gol di Vecino. Come una torre dell’orologio, che crolla improvvisamente, con le lancette che ricorderanno  per sempre il momento della fine. “Non sono ancora abbastanza bravo!” ha mormorato in una delle ultime conferenze stampa, dove lo abbiamo visto abbattuto e sconfortato, quasi si sia reso conto di non avere ancora tutte le qualità per guidare una squadra così blasonata come il Milan,che comunque, pur attraversando una pesante crisi, è ancora in piena lotta per il quarto posto. Non lo dico io, lo dice Sorella Aritmetica!  

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