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    Milanmania: è la Supercoppa più bella di tutte. Conceiçao è quello che serviva già dall'estate

    Milanmania: è la Supercoppa più bella di tutte. Conceiçao è quello che serviva già dall'estate

    • Andrea Longoni
    Sergio Conceicao una settimana fa era a casa sua, sul divano, guardava una serie tv, birrettina, magari anche un karaoke con gli amici. Una settimana dopo ha portato il suo primo trofeo al Milan: storia incredibile. Ha fatto svoltare la stagione rossonera con pochissimi allenamenti. Ha cambiato completamente la mentalità della squadra. Chi lo avrebbe mai detto? Nessuno, neanche chi lo ha scelto.

    L'impatto è stato clamoroso. Battere prima la Juve e poi l'Inter, entrambe gare in rimonta. La finale addirittura sotto di 2 gol: vincere così è l'apoteosi. È la Supercoppa più bella di tutte, firmata Sergio Conceicao. In pochissimi giorni è riuscito a cambiare completamente la mentalità della squadra, passata dall'avere insicurezza ad avere un carattere forte e coraggioso. Da essere Pulcino Pio a diventare l'incredibile Hulk, in pochissimi giorni.

    E se il buongiorno si vede dal mattino, allora Conceicao è l'allenatore che andavamo cercando da diverso tempo. Ha conquistato tutti i tifosi: non può essere altrimenti dopo un successo così bello.  Il rimpianto è di non averlo scelto in estate. Allora, se avessimo chiesto a 100 tifosi del Milan chi avrebbero voluto tra lui e Fonseca, 95 avrebbero scelto Conceicao. Un peccato è anche non averlo messo in panchina a ottobre o a novembre.

    Ma va bene così. Supercoppa vinta e ora riprendere il cammino. Quando inizi così dai subito un timbro forte alla tua esperienza: assumi subito credibilità agli occhi dei tifosi, dell'ambiente, dei dirigenti e della squadra, che è la cosa più importante. Se vediamo il secondo tempo di Theo e come è entrato Leao, entrambi messi in discussione dal precedente allenatore, capiamo come forse il problema principale prima fosse Fonseca e quanto oggi il valore aggiunto sia Conceicao. Che ha molto da lavorare, soprattutto sulla fase difensiva: ci sono ancora le macerie del lavoro, o del non lavoro fatto dietro dell'ultimo Pioli e di Fonseca poi. 

    Vincere contro l'Inter in questo modo è l'apoteosi: con Conceicao tutti noi milanisti oggi ci sentiamo molto più forti, non solo per aver vinto la Supercoppa, ma perchè è uno con cui davvero andresti in guerra a mani nude. Forte, sicuro, coraggioso. Proprio quello di cui aveva bisogno il Milan.
     

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