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    Milanmania: cedere Donnarumma è stata una liberazione, Maignan è più forte. Ma ora serve un 12 all'altezza

    Milanmania: cedere Donnarumma è stata una liberazione, Maignan è più forte. Ma ora serve un 12 all'altezza

    • Andrea Longoni
    La pausa per il Mondiale serve al Milan per recuperare energie e giocatori, sperando di non avere brutte notizie dai calciatori impegnati in Qatar. L'infortunio di Benzema aumenterà e anche di molto il minutaggio di Giroud con la Francia, cosa delle quale, in maniera un po' egoistica, avremmo fatto tutti volentieri a meno, tranne il diretto interessato.

    Ma dopo aver visto l'Italia contro l'Austria è tornato prepotentemente d'attualità un pensiero, che è giusto rimarcare, per tanti motivi. Benedetto il giorno in cui il Milan ha lasciato andare Donnarumma e lo ha sostituito con Maignan. Il gol subito su punizione da Alaba è un erroraccio, inaccettabile a certi livelli. L'ennesimo di un portiere strapagato, che sostiene di essere andato a Parigi per crescere dal punto di vista sportivo e non per soldi (concetto affermato negli scorsi giorni anche dalla Pimenta, suo agente). Il portiere commette sempre errori gravi, dimostrando di non essere migliorato neanche nel nuovo contesto. Oggi possiamo ribadirlo con forza: per il Milan è stata una vera e propria liberazione. Maignan è di un'altra categoria, in campo, nello spogliatoio e fuori. Il suo rientro a gennaio sarà una grande spinta per tutto il gruppo.



    In tutto questo, va detto che servirà fare un upgrade nel ruolo del dodicesimo. Probabilmente non a gennaio, ma in estate. L'identikit è quello di un italiano, per la questione liste, a prezzi accessibili (meglio ancora se a zero), che accetti di fare la riserva. E ovviamente affidabile: attenzione a Marco Sportiello che in estate si libererà dall'Atalanta.

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