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Milanmania: Cardinale, è il momento di passare dalle parole ai fatti! Solo 2 i profili adatti: Ibra non tradisca la storia
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Il patron rossonero è arrivato al momento del dunque, quello in cui deve dimostrare che cosa vuole fare di questo Club. Deve dimostrare se quanto dichiarato in tante interviste, quasi tutte all'estero, erano concetti sinceri, che verranno confermati dai fatti, oppure se erano soltanto delle belle parole.
E' il momento di fare una scelta ambiziosa per la panchina, di individuare un tecnico in grado davvero di fare la differenza.
In tutto questo registriamo come l'intervento del popolo rossonero la scorsa settimana abbia fatto saltare la pista Lopetegui: era un no generale a profili mediocri.
Insomma, non è che se ora si presentano con Fonseca, Van Bommel o simili, i tifosi sono contenti. Assolutamente no.
E' arrivato al momento del primo 'dunque' anche Zlatan Ibrahimovic: in carica da poco, ma chiamato a dimostrare da subito la sua ambizione anche da dirigente. Non deve tradire la sua storia: deve imporsi con una graffiata, una zampata delle sue.
Per Furlani questa è l'occasione per uscire da un momento di impopolarità nel rapporto col mondo rossonero, oppure di sprofondare in questa situazione.
Fra tutte le candidature circolate in questo pazzesco casting ritengo che solo 2 allenatori siano da Milan. Il primo, lo sapete, è Antonio Conte, sul quale però oggi non si registrano aperture da via Aldo Rossi. Il secondo è Thiago Motta, un tecnico che sembra davvero un predestinato: destinato a diventare grandissimo allenatore, di grandi squadre. Il suo 4-2-3-1 al Bologna applicato alla rosa del Milan potrebbe portare a un mix straordinario. Sappiamo che la Juve è in vantaggio, ma speriamo che il Diavolo possa riuscire a soffiarlo ai bianconeri.
Guardando altrove vedo profili inesperti, che non sanno cosa significhi allenare in Italia o che hanno una fase difensiva non da grande squadra: insomma tanti pericoli da scampare. Conte o Thiago Motta: tutto il resto porterebbe a scommesse e rischi, esattamente quello di cui oggi il Milan non ha bisogno. E quindi cari Cardinale, Furlani e Ibrahimovic, ora tocca a voi, coi fatti e non più con le parole.