Milanmania: basta con i Cassano e i pierini, purifichiamo l'aria di Milanello
Luca Serafini
Anche quest'anno mercato rossonero sarà complicato, non soltanto per la scontata lungaggine della trattativa con la Cina: dall'allenatore agli acquisti, nulla è scontato. Se non il prezzo cartellini in entrata... Eppure la sessione dell'estate 2016 è iniziata nel migliore dei modi con una prima corposa tranche di epurazione. Via Mexes, Alex, Boateng, Balotelli, in attesa che tocchi a Diego Lopez, Honda, Niang, Luiz Adriano. Via cavalli pazzi e cavalli bolsi, chissà che il Milan italiano o cinese del futuro prossimo non riprenda l'antica via dei capitani, bravi ragazzi – in genere padri di famiglia – e inappuntabili professionisti. In questi ultimi anni questo valore fondamentale è stato smarrito, da Cassano in poi è stato un susseguirsi di pierini, pesti e moonwalker che hanno inquinato l'aria di Milanello. Suscitando l'irritazione silenziosa degli altri scoiattolini bagnati che saltellavano nello spogliatoio, con personalità fragile e vulnerabile. L'esempio più eclatante di talenti smarriti in mezzo a pessimi modelli come alcuni di quelli citati, sono stati El Shaarwy prima e De Sciglio poi. Indifesi e con un carattere ancora tutto in divenire. Circondati da cattivi esempi, nel lavoro come nella vita privata che privata non è mai: tra gossip e salti in piscina dal tetto, ultima prodezza social di Niang, multe e incidenti stradali, il campionario dell'ultimo lustro è saturo. Rimarranno scoperti alcuni ruoli (centrali difensivi e attaccanti in primis) oltre a quelli da rinforzare, ma questo è un altro argomento. Legato, come premesso, all'epilogo delle trattative. A proposito. Quando una ventina di giorni fa su calciomercato.com abbiamo rivelato informazioni secondo cui Silvio Berlusconi non risultava affatto convinto di cedere la società, si è sollevata una schiera indignata secondo cui il pessimismo e la dietrologia costituivano la spina dorsale di quelle argomentazioni. Ci ha pensato Berlusconi stesso ad uscire allo scoperto, con dichiarazioni quasi quotidiane. I cinesi mangiavano i bambini, devono garantire centinaia di milioni per qualche anno allo scopo di rinforzare la squadra, non so chi siano, casomai resto e riparto da Brocchi e dai giovani (ipotesi che ci è stata confermata dallo stesso Brocchi in persona, avendola ricevuta in privato subito dopo la finale di Coppa Italia). Che i figli premano da anni in direzione della vendita non è un mistero, non sarà certo questo a condizionare la scelta del proprietario, bensì i soldi. Soprattutto quelli destinati a Fininvest prima che al futuro mercato rossonero, poiché questo ovviamente non sarebbe più in alcun modo affar suo. La cassa di risonanza gratuita offerta dal Milan da 30 anni è valsa eccome lo sforzo economico sostenuto per vincere come nessuno, il sacrificio è valso eccome la candela sia sportivamente che politicamente. Probabilmente anche finanziariamente. Ora sul piatto c'è dell'altro a orientare Berlusconi, sapremo presto cosa.