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    Milan vs Inter: lo scudetto del bilancio per nascondere il vero obiettivo

    Milan vs Inter: lo scudetto del bilancio per nascondere il vero obiettivo

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    C’era una volta lo scudetto, quello contava. Quello volevano i tifosi. Chi lo vinceva faceva la Coppa dei Campioni e provava a vincerla, il Milan c’è riuscito tante volte, le altre (anche mettendole tutte insieme) un po’ meno. Poi la Coppa Campioni è diventata una lega, una League, e la giocano anche i non campioni, ed è subito diventato importante arrivare secondi, oggi persino quarti, perché giochi la Champions e festeggi come se avessi vinto, anche se non hai vinto e sai che non vincerai nulla. Partecipi.

    Già così è una deviazione pericolosa, tifare e festeggiare per arrivare quarti, però lo fanno in tanti, quasi tutti. Eppure non basta, oggi c’è una nuova categoria di tifosi, soprattutto sulla piazza pubblica dei social dove le opinioni si contano ma non si pesano, un po’ come spesso si fa con i gol degli attaccanti. Sono i virtuosi del bilancio, quelli per cui conta di più chiudere la stagione con meno debiti dei rivali che più punti in classifica. Quelli per capirci che dicono che Tonali a 80 milioni non si poteva non vendere, perché era un’occasione irrinunciabile. D’accordo, ma per chi? E in cambio di cosa?

    Probabilmente è solo questione di obiettivi, ciò che stupisce è che a volte quelli dei tifosi, almeno di una parte di essi, coincidano con quelli delle proprietà. Inter e Milan in questo caso sono un esempio che più chiaro non potrebbe essere. Gli Zhang sono in affanno economico da almeno 2 anni e hanno sottoscritto una montagna di debiti (loro, non l’Inter) per provare a continuare a vincere, perché vogliono farlo e perché pensano che vincendo potrebbero uscire dai guai (e nel frattempo, se non salderanno i debiti o cederanno il club, perderanno l’Inter, che vivrebbe in ogni caso sotto un’altra proprietà).

    Elliott prima e RedBird oggi, ammesso e non concesso che siano poi tanto diversi, visto che gli uomini al comando sono rimasti gli stessi, hanno invece attuato una politica economica molto differente, più oculata, hanno risanato i conti e continuano sulla stessa via. L’obiettivo non è vincere, ma vendere, realizzare profitto, costruire lo stadio, ma soprattutto il centro commerciale. Lo scudetto del 2022, per quanto bello è meritato, non era necessario al piano di sviluppo e infatti successivamente la squadra non è stata rinforzata, e non solo perché Maldini ha sbagliato l’acquisto CDK, ma per scelta.

    L’Inter ha “dovuto” vendere Brozovic, perché non poteva rinunciare a quei 18 milioni e soprattutto ha ritenuto di non potere più permettersi di pagare per 3 anni 13 milioni lordi di stipendio a una “riserva”. E venderà anche Onana, se arriverà l’offerta giusta o forse anche se non arriverà, ma non ci sarà altro modo per trovare i soldi necessari a chiudere Lukaku. Perché valuta più necessari i gol che Big Rom può segnare rispetto a quelli che Onana può non incassare. Prenderà, prenderebbe un altro portiere, pensando che basti.

    Il Milan ha “voluto” vendere Tonali, il suo bilancio non reclamava quei 60/70 milioni che frutterà a operazione completata. Ha fatto profitto, disfatto definitivamente il centrocampo dello scudetto, rinunciato a un italiano, ammainato una possibile bandiera e ora ricompone il puzzle, che valuteremo meglio non a fine mercato ma a fine stagione, ché oggi sono solo tante ipotesi, tutte da verificare sul campo, Loftus Cheek compreso. Senza Tonali (e Kessie e Bennacer infortunato), il Milan è più debole. Con Frattesi (se non vende Barella) l’Inter è più forte, eppure se lo dici arrivano stormi di neo commercialisti, pronti a ricordare la politica virtuosa di Cardinale e i debiti di Zhang.

    È qui l’anomalia e sia detto senza malizia o alcuna allusione alle operazioni che hanno portato la Juventus in tribunale: cosa dovrebbe gasare di più un tifoso, la squadra costruita per vincere o quella che riesce a quadrare il proprio bilancio? Perché al Milan di Berlusconi, nessuno ha mai rimproverato 31 bilanci negativi su 31? Forse, perché nel frattempo ha conquistato 29 trofei? Non è che puntare la luce sui virtuosismi economici del Milan, di questo Milan, sia l’unico modo per nasconderne i veri obiettivi (vedi sopra)? Resta strano che ci siano tifosi cui stia bene così.
    @GianniVisnadi
     

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