Milan, le briciole non bastano: il quarto posto è l'obiettivo minimo
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Un trofeo è stato conquistato, la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita contro l'Inter, ma per un club come il Milan non può essere sufficiente. In campionato, salutato lo Scudetto, per il quale sembra essere una corsa a due tra Napoli e Inter, con l'Atalanta defilata, la priorità è il quarto posto, l'ultimo per qualificarsi alla prossima Champions League. C'è la possibilità di giocare l'Europa che conta anche con il quinto, ma a oggi l'Italia non ha garanzie di avere un posto in più (nel ranking stagionale la Spagna ha accorciato sull'Italia). Per questo l'obiettivo minimo è chiudere nella top 4, restare fuori rischia di essere estremamente sanguinoso per le casse rossonere. A oggi le chance sono vive: il Milan al momento è ottavo in classifica con 35 punti, a -7 dalla Lazio quarta, ma con una partita in meno (il recupero con il Bologna è programmato per mercoledì 26 febbraio alle 18.30).
Invertire la rotta è l'imperativo, ma è chiaro che il Milan debba provare ad andare fino in fondo nelle altre due competizioni nelle quali è protagonista, la Coppa Italia e la Champions League. Febbraio, a riguardo, sarà un mese fondamentale: si parte stasera, con il quarti di finale della Coppa nazionale in gara secca contro la Roma, si continua nelle prossime due settimane, con i match dei playoff di Champions League contro il Feyenoord (mercoledì 12 l'andata a Rotterdam, martedì 18 il ritorno a San Siro). Probabilmente sarebbe servito un centrocampista in più dal mercato, ma la rosa è funzionale, all'altezza per fare bene fin da subito. Per superare i primi ostacoli e continuare la corsa verso altri due trofei.
Il Milan ci deve provare, ha l'obbligo di farlo. Anche se, soprattutto in Europa, arrivare a Monaco di Baviera sarebbe qualcosa di epico, di storico. Anche se potrebbe trovare ancora l'Inter sulla sua strada, sia in Champions League (eventuali ottavi) che in Coppa Italia (eventuale semifinale). Una squadra con in rosa Leao, Theo Hernandez, Reijnders, Maignan, ai quali si sono aggiunti Joao Felix, Gimenez e Walker non può accontentarsi, deve sognare in grande. Deve capire che essere al Milan è una responsabilità. Che non bastano le briciole.
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