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  • Milan, un mercato a mille all'ora e non è finita qui. Ecco come il rebus delle liste indirizzerà gli ultimi colpi

    Milan, un mercato a mille all'ora e non è finita qui. Ecco come il rebus delle liste indirizzerà gli ultimi colpi

    • Andrea Distaso
    Un mercato rapido, aggressivo e chirurgico, come non accadeva da diverso tempo. Il lavoro in casa Milan, condotto dalla triade formata dall'ad Giorgio Furlani, dal responsabile dell'area scouting con rinnovati poteri Geoffrey Moncada e dal neo-ds Antonio d'Ottavio, ha portato sin qui sei nuovi acquisti ed un senso di assoluta rivoluzione, sia dal punto di vista della composizione a disposizione di Stefano Pioli sia dal punto di vista delle metodologie. Che seguono delle dinamiche molto chiare e molto precise e che saranno allo stesso tempo le linee guida pure sul fronte delle più o meno imminenti uscite. Necessarie per bilanciare la rosa rossonera dal punto di vista numerico ed economico e per creare un gruppo che, soltanto rispetto alla scorsa stagione, risulti più omogeneo e coerente coi parametri da tenere presenti per la compilazione delle liste per la Serie A e per la Champions League.

    MILAN, IL PUNTO SULLE USCITE

    IL GUAIO DELLO SCORSO ANNO - Due liste, entrambi da 25 calciatori e con una condizione comune per potersi presentare alle rispettive competizioni con l'organico al gran completo e senza dolorose rinunce forzate: che 8 di loro siano prodotti "locali", ossia allevati all'interno del proprio settore giovanile o in quello di un altro club italiano. La famosa regola del 4+4 che da diversi anni vale per le coppe europee e da un paio anche per il nostro campionato: una norma nata per preservare i talenti cresciuti all'interno del proprio Paese e limitare gli investimenti dall'estero. Una norma che nella stagione scorsa creò non pochi problemi al Milan sulla base delle difficoltà a piazzare alcuni esuberi tra i giocatori non cresciuti sul territorio italiano: lo sforamento del tetto massimo dei 17 costrinse Pioli a tagli importanti dalla lista Champions anche tra gli acquisti messi a disposizione da Maldini e Massara, come Adli, Vranckx e Thiaw, poi ripescato per la seconda fase del torneo. Ecco, gli ultimi movimenti - tra entrate ed uscite - della nuova area tecnica lasciano immaginare che questo tipo di rischio non verrà corso quest'anno. Ecco come.

    LA LISTA DEGLI ITALIANI - L'imminente cessione in prestito al Villarreal di Matteo Gabbia priverà il Milan di uno dei tre calciatori cresciuti nel proprio vivaio attualmente a disposizione: una contingenza che incide di riflesso sullo status di intoccabile degli altri due, capitan Davide Calabria ma anche e soprattutto Tommaso Pobega, nonostante il forte gradimento mai nascosto e più volte ribadito del Torino. Come potrebbe colmare il club rossonero questa ulteriore mancanza, essendo già prima in difetto di un giocatore? Verosimilmente con la promozione di Lorenzo Colombo dalla lista B (quella degli Under 22, che è illimitata) se si deciderà di tenerlo come terza punta o con la promozione in prima squadra di un paio di ragazzi nel giro della Primavera, a scanso di un'eventuale cessione: Coubis, Chaka Traoré, Simic o Zeroli, giusto per fare dei nomi. Diverso è invece il discorso per la lista dei giocatori cresciuti in vivai italiani: con Sportiello, Mirante, Florenzi e Caldara, al momento il Milan sarebbe assolutamente nelle regole. Con l'ultimo di questi entrato nell'ultimo anno di contratto e ormai da tempo fuori dal progetto tecnico, lasciando presupporre una partenza prima della fine del mercato.

    MILAN, IL VICE-THEO SARA' ITALIANO

    I TAGLI PER GLI ULTIMI COLPI - E' in questa logica che la società rossonera si sta orientando principalmente su Riccardo Calafiori, esterno sinistro classe '99 in forza al Basilea, per sostituire l'uscente Ballo-Touré, uno di quei calciatori non locali per il quale la squadra mercato è al lavoro per trovare una nuova sistemazione. Perché, ad oggi, nella sua rosa il Milan vanta qualcosa come 24 stranieri, che presto potrebbero diventare 25 con l'arrivo di Ckukwueze. Un sovrannumero piuttosto evidente che Furlani, Moncada e d'Ottavio confidano di risolvere attraverso le uscite dei vari Vasquez, Lazetic, Rebic, Origi, Messias e verosimilmente uno (o più) tra Adli, De Ketelaere e Saelemaekers se dovesse arrivare un'offerta congrua. Perché non va dimenticato che nell'estate della rivoluzione c'è spazio ancora per qualche sogno concreto per completare la squadra, rigorosamente dall'estero (per questione di costi e di sfruttamento del Decreto Crescita): un centrocampista con le caratteristiche di Yunus Musah del Valencia (del quale piace pure il difensore uruguaiano Facundo Gonzalez) e un attaccante centrale giovane e di prospettiva con qualità più vicine a quelle di Giroud. 

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