Milan tra Bee e Lee: decide Berlusconi
Sono giorni decisivi per il futuro del Milan a livello societario. La Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione sui due principali acquirenti per il club rossonero del presidente Berlusconi: Bee Taechaubol e Richard Lee.
I THAILANDESI - Il preannunciato arrivo a Milano di mister Bee Taechaubol per il fine settimana è un segnale preciso per Silvio Berlusconi, cui ovviamente spetta l’ultima parola sulla cessione del club che guida da quasi trent’anni. I contatti fra il broker asiatico e il presidente rossonero sono proseguiti cordialmente, sempre attraverso i buoni uffici di Pablo Victor Dana – il finanziere italiano che opera negli Emirati Arabi e in passato ha anche collaborato con il gruppo Fininvest –. Ma ora siamo al dunque. Mr. Bee ha ben chiaro che Berlusconi sta cercando di creare un’asta per vendere e non vuole rischiare di restare in ballo a lungo.
Per questo arriva a Milano alla vigilia della scadenza del preliminare firmato il 5 marzo scorso e poi ritarato alla fine dello stesso mese – in collaborazione con l’advisor Rothschild – anticipando la scadenza (prima maggio, ora aprile), cambiando anche il passaggio di quote societarie, che sarà nel caso molto più rapido, con il 60 per cento circa di azioni in mano ai nuovi proprietari già entro l’anno. Una operazione da circa 500 milioni che prevede una clausola penale del 10 per cento. Dunque se Berlusconi non accetterà la proposta thailandese, dovrà anche pagare una cifra importante e potrà farlo a fronte di una cessione più vantaggiosa. Ora che è finita la fase di controllo sui bilanci, Mr Bee vuole accelerare i tempi senza attendere altro tempo: «o dentro o fuori», ha detto ai suoi più stretti collaboratori. Al tempo stesso ha già cominciato un’operazione immagine sul suo tifo per il Milan e sul derby seguito in diretta da Bangkok prima dell’alba. E così sono cominciate a girare foto sul suo precedente viaggio a Milano, passando per un Milan Store in compagnia di Dana e di James Davies-Yandle, ceo della Golden Legends Series (la società che organizza grandi eventi fra ex star del calcio). Nell’operazione immagine c’è anche il coinvolgimento di Paolo Maldini, che ieri su Facebook, per consolare i disorientati «amici» milanisti ha scritto: «Il futuro è dietro l’angolo, non abbiate paura di viverlo a 365°gradi». Al di là dei 5 gradi in eccesso un messaggio di ottimismo su quello che potrà essere il futuro assetto societario. Ma prima di parlare di nuovi quadri societari (sondato anche Alessandro Nesta, altro campione del passato prossimo) occorre prima vedere se questa trattativa andrà in porto davvero. Se così fosse, al di là di Mr Bee è bene dire che difficilmente si conosceranno gli altri proprietari, visto che il nuovo gruppo entrerà con la struttura di un fondo di investimento. Uno strumento finanziario. Il calcio dei padri-padroni è seppellito da un pezzo.I CINESI - La Cina è sempre stato uno degli epicentri delle speculazioni. Ancora oggi è cinese l’alternativa credibile alla pista thailandese. Ultimamente Richard Lee, l’uomo d’affari di Hong Kong che per vent’anni ha venduto Ferrari ai ricchi «comunisti», si è dato un gran daffare per muovere le pedine giuste e raccogliere capitali sostanziosi. Dovrebbe essere lui l’intermediario della cordata che in queste settimane si è mossa a fari spenti nella speranza di far saltare il banco, a meno che qualche altro soggetto non si sia mosso autonomamente. Se Berlusconi vuole vendere davvero, è chiaro che cercherà di incassare il più possibile. Come? Tenendo aperti più fronti, per esempio. Non è un caso se la cosiddetta «due diligence», cioè la fase di verifica sui conti societari, sia stata concessa sia al fronte impersonato da Taechaubol sia alla cordata cinese.
Proprio in questi giorni si starebbe ultimando, tanto che – secondo alcune voci – sarebbe pronto un memorandum of understanding, ossia un documento d’intesa che prevede l’acquisizione del 75% delle quote rossonere da parte della cordata cinese. Quindi, le intenzioni di Lee & company sono di puntare subito alla maggioranza del Milan, con la famiglia Berlusconi che resterebbe come azionista di minoranza. Se fosse così i nuovi soci forti avrebbero immediato potere decisionale, con conseguente rivoluzione nell’organigramma. Adriano Galliani andrebbe via, Barbara Berlusconi resterebbe. E rimbalza addirittura il nome di Paolo Maldini, che già è stato accostato dal gruppo di Taechaubol. Sull’identikit dei finanziatori vige il massimo riserbo. Si è parlato di Zong Qinghou , il re delle bevande; di Wang Jianlin, capo di Wanda proprietaria di Infront; di Poe Ying Wansuo, ovvero Mister Pink, e di altri ancora. La cordata cinese resta avvolta nel mistero. Di sicuro ha destato stupore il comunicato con cui Wanda, smentendo l’interesse per il Milan, aveva deriso la valutazione di un miliardo: «Il miliardo che chiede il Milan si riferisce a tutta la Serie A? Wanda può essere così stupida?». Anche Zong Qinghou, 124° uomo più ricco al mondo, ha smentito seccamente. Vedremo. Di sicuro l’interesse del governo cinese per il calcio è ai massimi livelli. Il presidente Xi Jinping ha varato un ambizioso programma di sviluppo per trasformare la Cina in una potenza del pallone. Il calcio si studierà anche nelle scuole: magari qualche ora sarà dedicata alla storia del Milan…