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Milan, segnali da Musah: Pioli ha trovato il suo jolly in mediana
GIOCA OVUNQUE – Nell’asimmetrico 3-4-3 (o 4-3-3, a seconda delle fasi di gioco) messo in campo da Stefano Pioli nel corso della sfida contro il Verona, se l’assenza di Theo Hernandez è stata controllata grazie alla duttilità tattica di Florenzi – ieri schierato a sinistra – la mancata convocazione del capitano Davide Calabria ha permesso al tecnico rossonero di schierare un centrale difensivo in più come Simon Kjaer, al centro della difesa, di utilizzare Malick Thiaw in questo ambivalente ruolo tra braccetto di destra e terzino e di inserire tra gli 11 titolari l’americano Yunus Musah che, nel match delle 15, ha dato prova della sua ottima propensione al sacrificio e della sua elasiticità tattica, essendosi alternato tra la posizione originaria di mezzala e quella di esterno destro in un centrocampo a 4, sorvegliato da due mediani come Reijnders e Krunic. La prestazione fornita dallo statunitense ha fornito alcuni segnali importanti per il futuro. Gamba, corsa, interdizione e inserimenti. Alla prima visione ha ricordato il primo Franck Kessié ammirato in Italia proprio con la divisa rossonera sulle spalle. Se la tecnica va smussata, a sorprendere è stata la sua capacità immediata di rendersi a disposizione per la squadra, seppur in un ruolo che in carriera l’ha visto protagonista in sole 25 occasioni in carriera. Un talento da sgrezzare, non c’è dubbio, ma il Milan sembra aver trovato un jolly capace di poter rendere in ogni zona della mediana.
VISIONE CAMBIATA – Al suo arrivo a Milanello, tuttavia, al centrocampista statunitense è stato richiesto di giocare da mezzala. Nei primi colloqui con Pioli, le indicazioni erano chiare: preciso posizionamento e inserimenti continui in area di rigore. Ora, con la giornata di ieri, l’occhio del tecnico rossonero verso Musah appare cambiato, in evoluzione, come anche chiarito nel post partita a DAZN: "Può fare benissimo questo ruolo, ha una gamba incredibile. Lui e Kjaer mi permettono di giocare con la disposizione di oggi con le loro caratteristiche, vediamo se servirà ancora”. Il messaggio è stato forte e chiaro: lo statunitense sarà messo nuovamente alla prova in quella posizione nel prossimo futuro. Gli impegni infrasettimanali della società di Via Aldo Rossi – tra campionato ed Europa – daranno spazio a queste variazioni tattiche da parte di Pioli che dovrà essere abile a usufruire al meglio della profondità della rosa, messa a disposizione dal mercato dalla triade Furlani/Moncada/D’Ottavio. Il tempo sarà giudice delle scelte rossonere ma il primo impatto di Musah – arrivato per 18 milioni più 2 di bonus dal Valencia – con il calcio italiano è stato positivo. La mentalità mostrata a DAZN la dice lunga sulla disponibilità dell'americano di mettersi a disposizione della propria squadra: "Ruolo? Mi piace giocare a centrocampo, interno ma anche esterno come oggi, ho sempre fatto spesso movimenti verso la linea laterale". Musah, in sostanza, ha risposto presente alla chiamata di Pioli. Il lungo contratto (sino al 2028) e la giovane età del nazionale a stelle e strisce (classe 2002) sono altri due fattori importanti che potranno premiare l’investimento effettuato quest’estate da parte della proprietà. A Musah il compito di mantenere alta la concentrazione e tener fede alla sua voglia di Milan (avendo rifiutato l’approdo in Premier League con il Fulham e il West Ham) a Pioli, invece, l’obiettivo di valorizzare il giocatore, come in passato ha già dimostrato di saper fare. Il Milan ricostruisce le sue certezze e riparte per poter lottare per lo scudetto. Con un duttile Musah in più a sua disposizione.